Grana padano DOP

Grana padano DOP

Descrizione

Sembra che l’antenato del grana padano nasca nell’abbazia di Chiaravalle nel 1134, dove i monaci benedettini lo battezzarono caseus vetus, ossia “formaggio vecchio”. Tuttavia, col tempo, prevalse il nome datogli dal popolo, che faceva riferimento alla particolare pasta granulosa e friabile: da qui, il grana (padano).

La grande fama di questo formaggio, che lo rende uno dei più noti nel mondo, è data sicuramente dalla sua indiscussa qualità, frutto di una scelta accurata delle materie prime, nonché di un processo di lavorazione lungo e molto dispendioso in termini di ingredienti. Pensa che, per produrre due forme di grana padano che a fine stagionatura peseranno 36 kg, servono ben 10 quintali di latte!

Quando lo assaggi, sentirai il suo sapore dolce, sapido e leggermente acido se fresco. Al naso ti arriveranno aromi di burro fuso o burro cotto se stagionato; sentirai profumi di fungo secco, caramello, nocciole, mandorle, brodo, cuoio.


Il procedimento di produzione del grana è molto affascinante e al contempo assolutamente rigoroso. Il latte di vacca parzialmente scremato per affioramento e crudo viene posto in campane rovesciate di rame, che sono in realtà delle caldaie, e che vengono scaldate a bagnomaria.

Poi accade qualcosa di magico: la cagliata viene rotta con lo “spino”, un attrezzo che la frantuma e porta alla formazione di grani (anche da qui il termine “grana”) della dimensione di un chicco di riso. Dopo questa operazione, la cagliata viene cotta fino a 56°C e poi fatta riposare al massimo 70 minuti nel siero. Il casaro quindi divide la massa in due parti e le estrae con le patte (pezze in tessuto di lino o canapa); mette le due porzioni nelle fascere e poi in salamoia dove iniziano la stagionatura in appositi magazzini- cattedrali di migliaia di forme- su tavole di abete con umidità e temperatura controllate.

Qui, coccolate, girate e spazzolate, restano fino alla stagionatura minima che per il Grana Padano D.O.P. è di 9 mesi. Se la stagionatura si protrae fino a 20 mesi si può apporre il marchio riserva.

Ogni forma deve avere insindacabilmente un peso che varia dai 24 a 40 Kg, altrimenti viene scartata e non viene sigillata dal marchio di qualità.

Continua

Sembra che l’antenato del grana padano nasca nell’abbazia di Chiaravalle nel 1134, dove i monaci benedettini lo battezzarono caseus vetus, ossia “formaggio vecchio”. Tuttavia, col tempo, prevalse il nome datogli dal popolo, che faceva riferimento alla particolare pasta granulosa e friabile: da qui, il grana (padano).

La grande fama di questo formaggio, che lo rende uno dei più noti nel mondo, è data sicuramente dalla sua indiscussa qualità, frutto di una scelta accurata delle materie prime, nonché di un processo di lavorazione lungo e molto dispendioso in termini di ingredienti. Pensa che, per produrre due forme di grana padano che a fine stagionatura peseranno 36 kg, servono ben 10 quintali di latte!

Quando lo assaggi, sentirai il suo sapore dolce, sapido e leggermente acido se fresco. Al naso ti arriveranno aromi di burro fuso o burro cotto se stagionato; sentirai profumi di fungo secco, caramello, nocciole, mandorle, brodo, cuoio.


Il procedimento di produzione del grana è molto affascinante e al contempo assolutamente rigoroso. Il latte di vacca parzialmente scremato per affioramento e crudo viene posto in campane rovesciate di rame, che sono in realtà delle caldaie, e che vengono scaldate a bagnomaria.

Poi accade qualcosa di magico: la cagliata viene rotta con lo “spino”, un attrezzo che la frantuma e porta alla formazione di grani (anche da qui il termine “grana”) della dimensione di un chicco di riso. Dopo questa operazione, la cagliata viene cotta fino a 56°C e poi fatta riposare al massimo 70 minuti nel siero. Il casaro quindi divide la massa in due parti e le estrae con le patte (pezze in tessuto di lino o canapa); mette le due porzioni nelle fascere e poi in salamoia dove iniziano la stagionatura in appositi magazzini- cattedrali di migliaia di forme- su tavole di abete con umidità e temperatura controllate.

Qui, coccolate, girate e spazzolate, restano fino alla stagionatura minima che per il Grana Padano D.O.P. è di 9 mesi. Se la stagionatura si protrae fino a 20 mesi si può apporre il marchio riserva.

Ogni forma deve avere insindacabilmente un peso che varia dai 24 a 40 Kg, altrimenti viene scartata e non viene sigillata dal marchio di qualità.

Dove puoi trovare questo prodotto

Stagionalità

Il Grana Padano D.O.P. si produce tutto l’anno.

Abbinamenti

Terre del Colleoni D.O.C. spumante
Valcalepio D.O.C. rosso riserva
Valcalepio D.O.C. rosso