Il Miglio della Bellezza

Il Miglio della Bellezza

Descrizione

Lasciati trasportare in un viaggio unico percorrendo il Miglio della Bellezza, un itinerario d’autore per celebrare al meglio la Capitale della Cultura Bergamo Brescia 2023. Passo dopo passo incontrerai tutti i tratti della Bellezza per conoscere Bergamo da una prospettiva diversa.  

Fatti guidare attraverso un percorso insolito tra dimore nobiliari, opere d’arte, vicoli, scalette e molto altro ancora senza dimenticare, ovviamente, una delle piazze più belle d’Italia. Pieno di curiosità, avventurati in una città che ti aspetta per svelare i suoi migliori segreti e per lasciarti a bocca aperta.

Il nostro consiglio è quello di partire dalla Cittadella Viscontea in Città Alta fino ai piedi delle Mura veneziane, ma non c’è regola fissa: il tuo Miglio della Bellezza funziona anche al contrario!


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Lasciati trasportare in un viaggio unico percorrendo il Miglio della Bellezza, un itinerario d’autore per celebrare al meglio la Capitale della Cultura Bergamo Brescia 2023. Passo dopo passo incontrerai tutti i tratti della Bellezza per conoscere Bergamo da una prospettiva diversa.  

Fatti guidare attraverso un percorso insolito tra dimore nobiliari, opere d’arte, vicoli, scalette e molto altro ancora senza dimenticare, ovviamente, una delle piazze più belle d’Italia. Pieno di curiosità, avventurati in una città che ti aspetta per svelare i suoi migliori segreti e per lasciarti a bocca aperta.

Il nostro consiglio è quello di partire dalla Cittadella Viscontea in Città Alta fino ai piedi delle Mura veneziane, ma non c’è regola fissa: il tuo Miglio della Bellezza funziona anche al contrario!


CIVICO MUSEO ARCHEOLOGICO – MUSEO DI SCIENZE NATURALI “E.CAFFI”

Nella Piazza della Cittadella inizia il primo capitolo del Miglio: una delle caratteristiche piazze di Città Alta, il cui multiforme passato ha lasciato segni ancora ben visibili. Riesci a individuarli? A pochi metri di distanza gli uni dagli altri puoi trovare un tratto di strada romana, una postierla delle antiche mura medievali e pilastri di epoca romanica, solo per citarne alcuni.

Qui è conservato anche tutto il sapere storico-scientifico bergamasco: non puoi farti sfuggire la visita interattiva al Museo di Scienze Naturali "E. Caffi", che conserva gelosamente minerali, fossili, animali e insetti, e quella al Civico Museo Archeologico, che da una semplice e iniziale “raccolta di anticaglie” è arrivato a custodire oggi una collezione dal valore inestimabile.

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Nella Piazza della Cittadella inizia il primo capitolo del Miglio: una delle caratteristiche piazze di Città Alta, il cui multiforme passato ha lasciato segni ancora ben visibili. Riesci a individuarli? A pochi metri di distanza gli uni dagli altri puoi trovare un tratto di strada romana, una postierla delle antiche mura medievali e pilastri di epoca romanica, solo per citarne alcuni.

Qui è conservato anche tutto il sapere storico-scientifico bergamasco: non puoi farti sfuggire la visita interattiva al Museo di Scienze Naturali "E. Caffi", che conserva gelosamente minerali, fossili, animali e insetti, e quella al Civico Museo Archeologico, che da una semplice e iniziale “raccolta di anticaglie” è arrivato a custodire oggi una collezione dal valore inestimabile.

1Civico Museo Archeologico

La prima esposizione dell’attuale Museo Archeologico era collocata nella Loggia sotto il Palazzo della Ragione in Piazza Vecchia, dove ebbe origine come semplice “Raccolta di anticaglie” e comprendeva una serie di epigrafi. Da allora la raccolta cambiò spesso sede: le ingenti, costanti donazioni al museo nei suoi 5 secoli e oltre di vita hanno infatti reso spesso insufficienti gli spazi che gli venivano destinati.
Nel 1960 il Museo si trasferì in un magnifico luogo storico, adeguato all’enorme mole di reperti custoditi: la raccolta è infatti oggi visitabile all’interno del Palazzo trecentesco della Cittadella, opera dei Visconti, Signori di Milano, in un allestimento ampliato e rinnovato in occasione di Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023.

Già i muri di questo luogo riusciranno a restituire al visitatore il valore storico dei reperti custoditi. Attraversando le sale del Museo potrai ripercorrere come in un viaggio la storia di Bergamo e del suo territorio, dalle origini nella preistoria al periodo di dominazione longobarda, nel Medioevo.

E non stupirti se incontrerai gruppi di bambini e ragazzi. Infatti, il Centro Didattico-culturale, evoluzione del Gruppo Guide del Museo fondato nel 1981, conferisce al Museo una forte impronta didattica e organizza molto spesso visite guidate, laboratori e attività rivolte anche agli adulti.

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2Museo Civico di Scienze Naturali "Enrico Caffi"

Vicino di casa del Museo Archeologico in Piazza della Cittadella, in cui venne spostato nello stesso anno, il 1960, il Museo di Scienze Naturali conserva la maggior parte delle collezioni negli archivi per consentirne lo studio agli esperti e approfondire le conoscenze su ambiente, specie viventi ed estinte. Fondato nel 1861 con un primo nucleo ospitato nel Regio Istituto Tecnico, conta oggi milioni - sì, milioni!- di reperti.

Prima di entrare, ti diamo un piccolo avvertimento: un enorme mammut ti accoglierà all’ingresso. Non farti spaventare, è amichevole!

Superato il guardiano preistorico del Museo, troverai i reperti organizzati per filoni di raccolta principali: zoologia, entomologia, geologia e paleontologia. Potrai quindi vedere esemplari di tutte e cinque le classi dei vertebrati, mentre tra gli invertebrati merita grande considerazione la vastissima collezione di artropodi, con più di un milione di reperti; ammirerai lo scintillio delle collezioni di pietre ornamentali e di minerali. Se ti sei appassionato a Jurassic Park, amerai di sicuro i magnifici fossili che provengono non solo dal territorio bergamasco ma da tutto il mondo: tra gli oltre 55.000 reperti che il museo custodisce, vi è anche un calco a grandezza naturale dello scheletro di un allosauro (un grande dinosauro bipede)!

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EX MONASTERO DEL CARMINE – TEATRO SOCIALE

Imbocca il porticato che si trova alla base della Torre della Campanella, raggiungi Piazza Mascheroni (un tempo chiamata Piazza Nuova) e prosegui lungo Via Colleoni, meglio conosciuta come Corsarola.

Quasi nascosti dal via vai di locals, turisti e studenti nonché dalla stretta conformazione della via, si aprono magicamente gli accessi ai principali centri di attività culturale di Città Alta: il Teatro Sociale e l’Ex-monastero del Carmine, ancora oggi in piena attività con un ricco palinsesto di spettacoli ed eventi da non perdere.

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Imbocca il porticato che si trova alla base della Torre della Campanella, raggiungi Piazza Mascheroni (un tempo chiamata Piazza Nuova) e prosegui lungo Via Colleoni, meglio conosciuta come Corsarola.

Quasi nascosti dal via vai di locals, turisti e studenti nonché dalla stretta conformazione della via, si aprono magicamente gli accessi ai principali centri di attività culturale di Città Alta: il Teatro Sociale e l’Ex-monastero del Carmine, ancora oggi in piena attività con un ricco palinsesto di spettacoli ed eventi da non perdere.

3Teatro Sociale

L’ingresso del Teatro Sociale è privo di portici o colonnati perché la strettezza della strada su cui si affaccia non permette costruzioni imponenti, ma il risultato è ugualmente sorprendente: varcato l’ingresso, entrerai in un ambiente magico, elegante ma accogliente, scaldato dal legno dei parapetti e delle travi del soffitto.

Lo sviluppo verticale dei palchi, disposti su tre ordini e sovrastati da un quarto loggione, rappresenta visivamente le gerarchie vigenti tra le classi aristocratiche del tempo. Questa struttura viene richiesta al progettista Leonardo Pollack espressamente dal gruppo di nobili che finanzia l’opera, quasi a cristallizzare e sottolineare le differenze di ceto dell’epoca.

Perché il Teatro della Società, questo il nome originario, nasce come risposta a una sfida: arginare la progressiva e costante perdita del primato della Città Alta a favore dei borghi di Bergamo bassa.

Ma, anche se magnifico, non basterà a invertire il corso della Storia.

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4MONASTERO DEL CARMINE

In Città Alta, nel cuore del centro storico si trova il monastero del Carmine. Un gioiello architettonico con una storia antica ma una vitalità tutta nuova.

Progettato nella prima metà del XIV secolo dai padri Carmelitani, viene costruito tra la fine del XV e l’inizio del XVI secolo e nel XVII secolo vengono edificate le stalle, la sala capitolare e una nuova libreria.

Il cuore di questa maestosa struttura è il chiostro rettangolare, con un porticato di archi a tutto sesto, sostenuti da colonne con capitelli di tipo composito sormontate da pulvini e poste su un basso muretto. Al primo piano si trovano delle logge architravate.

È con il XVIII sec. che il monastero entra in un periodo di decadimento e di abbandono e i locali e il chiostro vengono attrezzati per diventare appartamenti da affittare. Nel 1954 viene dichiarato inagibile e inizia un lavoro di consolidamento statico della struttura. Negli ultimi anni, grazie a importanti interventi di restauro il monastero è tornato a mostrare tutta la sua bellezza e ha ritrovato la sua collocazione nel tessuto cittadino.

Oggi, infatti, è gestito da TTB - Teatro Tascabile di Bergamo, storica compagnia teatrale internazionale, che lo ha ottenuto in concessione dal Comune di Bergamo e che ne ha fatto il suo quartier generale occupandosi della cura del luogo e rendendo possibile il suo utilizzo per manifestazioni culturali, spettacoli e concerti.

 

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PIAZZA VECCHIA E PIAZZA DUOMO

Continua sempre dritto fino a quando non ti si apre davanti uno dei luoghi più belli d’Italia: Piazza Vecchia. È il momento di scoprire il cuore di Bergamo Alta! 

I suoi grandiosi monumenti ti faranno restare col naso all’insù - ma non scordarti di guardare dove metti i piedi, perché sotto al Palazzo della Ragione troverai una rara, antica meridiana solare a camera oscura, che ti guida verso Piazza Duomo. Nei pressi del Battistero potrai renderti conto invece delle dimensioni di quella che si dice esser la campana più grande della Lombardia, quella della Torre Civica, detta appunto “Campanone”.

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Continua sempre dritto fino a quando non ti si apre davanti uno dei luoghi più belli d’Italia: Piazza Vecchia. È il momento di scoprire il cuore di Bergamo Alta! 

I suoi grandiosi monumenti ti faranno restare col naso all’insù - ma non scordarti di guardare dove metti i piedi, perché sotto al Palazzo della Ragione troverai una rara, antica meridiana solare a camera oscura, che ti guida verso Piazza Duomo. Nei pressi del Battistero potrai renderti conto invece delle dimensioni di quella che si dice esser la campana più grande della Lombardia, quella della Torre Civica, detta appunto “Campanone”.

5Piazza Vecchia

Dire Piazza Vecchia significa dire Città Alta: è stata per secoli il fulcro del potere politico di Bergamo e ancora oggi continua ad essere il luogo dove ci si incontra e si vive il tempo libero. Sulla Piazza si affacciano maestosi e imponenti edifici disposti secondo una geometria armonica e perfetta, tanto da far dire a Le Corbusier che “non si può più toccare neppure una pietra, sarebbe un delitto”. Spiccano il Palazzo della Ragione, che risale alla fine del 1100 e rappresenta la più antica sede comunale lombarda esistente, e la Torre Civica, detta “il Campanone”. Al centro di Piazza Vecchia puoi ammirare la Fontana Contarini, donata alla città nel 1780 dal Podestà Alvise Contarini. Sul lato opposto della Piazza  sorge il Palazzo Nuovo, sede del Comune fino al 1873 e oggi della Biblioteca Angelo Mai che conserva un patrimonio librario composto da incunaboli, cinquecentine, stampe, manoscritti e altri reperti di inestimabile valore, rendendola una delle biblioteche più importanti d’Italia.

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6Palazzo della Ragione

Recandoti sotto l’antica sede del Comune potrai godere di una visione su quanto di meglio ha creato l’architettura medievale: edifici carichi di storia e di bellezza che uniscono la funzionalità a un raffinato senso estetico.

Nel corso della sua lunga vita, il Palazzo è stato più volte danneggiato e ricostruito, venendo destinato a diversi usi (divenne perfino un teatro e una biblioteca!).

Ora, dopo 800 anni dalla sua costruzione, esibisce la cultura e la storia della città: sia in se stesso, con la sua architettura, sia come sede di importanti mostre d’arte.

Il Palazzo della Ragione è una tappa che non può mancare nel tuo itinerario alla scoperta di Bergamo!

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7Torre Civica - Campanone

Nel cuore di Piazza Vecchia si erge la torre civica, chiamata il Campanone. Dai suoi 52,76 metri di altezza offre una vista panoramica mozzafiato sulla città antica.

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8Battistero

Una sorta di numero magico ricorre più volte in questo Battistero: otto.

Come i lati del monumento, che disegnano geometricamente la sua sagoma e lo rendono così caratteristico. I bassorilievi che ornano le pareti interne del Battistero con scene della Vita di Gesù, opera del famoso scultore del Trecento Giovanni da Campione. O le statue poste all’esterno della cupola, in corrispondenza degli spigoli, che rappresentano le Virtù: Fede, Speranza, Carità, Giustizia, Prudenza, Fortezza, Temperanza, con l'aggiunta della Pazienza.

Suggerimento: se vuoi cimentarti in un breve ma divertente gioco, prova ad abbinare ciascuna statua alla sua Virtù e sfida i tuoi amici a fare altrettanto!

L’Arcangelo posto sulla sommità della cupola vi farà da arbitro.  

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9Cappella Colleoni

È senza dubbio l’edificio più maestoso di Bergamo.

La sua facciata decorata da marmi rossi e bianchi è un capolavoro del Rinascimento italiano; i suoi interni un concentrato incredibile di opere d’arte: la statua equestre del condottiero bergamasco Bartolomeo Colleoni, i sarcofagi interamente intarsiati nel marmo, la delicata tomba della figlia Medea, i legni scolpiti dei banchi.

Servirebbero pagine e pagine solo per descriverli tutti, quello che possiamo suggerirti è di entrare nella cappella e farti avvolgere da questo fantastico concentrato di arte!

Una curiosità: si narra che toccare a mezzanotte il simbolo araldico posto sulla cancellata porti fortuna. Vero o no, può essere un’ottima scusa per una passeggiata nella suggestiva Città Alta notturna!

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10Basilica S. Maria Maggiore

Esiste un legame profondo e antico tra la città e la Basilica di Santa Maria Maggiore, che deriva probabilmente dalle singolari condizioni della sua edificazione.

Nei primi anni del 1100, una terribile epidemia di peste dilaga in Europa provocando morti e desolazione. Gli abitanti di Bergamo decidono allora di chiedere aiuto alla Madonna: se li proteggerà dal contagio le dedicheranno una chiesa come ringraziamento. E siccome i bergamaschi sono persone di parola, nel 1137 danno seguito al voto e sulla Piazza del Duomo in Città Alta costruiscono la Basilica di Santa Maria Maggiore.

Fanno le cose in grande: la chiesa rivela fin da subito il suo splendore e viene ulteriormente abbellita nei secoli successivi. Affreschi, stucchi, arazzi e tarsie lignee realizzate su disegno del famosissimo artista Lorenzo Lotto decorano oggi l’interno dell’edificio. 

Dentro Santa Maria Maggiore è custodito inoltre il monumento funebre a Gaetano Donizetti, famosissimo compositore, simbolo e portavoce di Bergamo nel mondo.

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11Chiesa di S. Alessandro Martire (Duomo e Cattedrale)

Il Duomo sorge sull’omonima Piazza, nel cuore della città Alta: questo sito era già luogo di culto nel V secolo d.C., come testimoniano gli strati del sottosuolo. Al suo interno troverai molti tesori, come i dipinti di Giovan Battista Moroni e di Andrea Previtali, il Martirio di san Giovanni vescovo di Giambattista Tiepolo, una pala di Carlo Ceresa, opere in legno intarsiato e in marmo di Andrea Fantoni.

Ma la testimonianza più preziosa che potrai ammirare è sicuramente la tiara di Papa Giovanni XXIII, ora Santo, originario di Sotto il Monte in provincia di Bergamo: uno scintillante copricapo in oro tempestato da perle, rubini, diamanti e smeraldi, creato dallo sbalzatore Attilio Nani.

Custodite in un’urna situata sull’altare maggiore, si trovano le spoglie di Sant'Alessandro martire, patrono di Bergamo a cui il Duomo è intitolato.

 

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12Palazzo Nuovo - Biblioteca civica Angelo Mai

Il Palazzo Nuovo chiude come una quinta teatrale il lato di Piazza Vecchia situato oltre la via Colleoni; viene chiamato così in contrapposizione al Palazzo Vecchio o della Ragione, situato sul versante opposto della piazza.

La sua costruzione occupa ben tre secoli: inizia nel 1604 e viene completata nel 1928. E sempre per tre secoli, fino al 1873, l’edificio è stato la sede del Comune di Bergamo. 

Dal 1928 ospita nelle sue stanze una delle più importanti biblioteche italiane, la Civica Angelo Mai, che conserva pergamene, codici, incunaboli, musiche di inestimabile valore.

All’interno, nella sala Tassiana, puoi ammirare i meravigliosi globi opera di Vincenzo Maria Coronelli, cosmografo della Repubblica di Venezia. Risalgono al 1688 e 1692, hanno una circonferenza di quasi 3 metri e mezzo e sono realizzati con 50 fogli illustrati. Prova ad osservarli: sono proprio così diversi dai nostri mappamondi?

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ANTICO LAVATOIO – PALAZZO TERZI

Dopo un bel pieno di Bellezza, individua nei pressi di Palazzo della Ragione il porticato di Via Ca' Longa, proprio accanto al locale che nel ‘400 era già osteria: questa piccola scorciatoia ti porta dritto a uno degli scorci più amati di Bergamo Alta. 
In fondo trovi una suggestiva piazzetta alberata dove regnano protagonisti l’Antico Lavatoio e la torre più alta della città, quella medievale del Gombito. Da qui puoi compiere, se vuoi, una piccola deviazione: gira a destra, risali via Mario Lupo e verrai presto premiato da una delle vedute più iconiche di sempre, quella dell’elegante Palazzo Terzi, il cui ingresso si apre sulla famosa terrazza con le statue affacciate sulla città bassa. 

Tornando poi sui tuoi passi, attraversa la piazzetta dell’Antico Lavatoio e percorri l’ultima scorciatoia a destra, fra le aiuole e le scalinate di Piazzetta Angelini, fino a raggiungere Piazza Mercato delle Scarpe. Situata nel punto di incontro delle principali vie di accesso al borgo, era il luogo anticamente dedicato  al commercio; ancora oggi è un importante crocevia, pieno di fascino e segreti da scoprire.

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Dopo un bel pieno di Bellezza, individua nei pressi di Palazzo della Ragione il porticato di Via Ca' Longa, proprio accanto al locale che nel ‘400 era già osteria: questa piccola scorciatoia ti porta dritto a uno degli scorci più amati di Bergamo Alta. 
In fondo trovi una suggestiva piazzetta alberata dove regnano protagonisti l’Antico Lavatoio e la torre più alta della città, quella medievale del Gombito. Da qui puoi compiere, se vuoi, una piccola deviazione: gira a destra, risali via Mario Lupo e verrai presto premiato da una delle vedute più iconiche di sempre, quella dell’elegante Palazzo Terzi, il cui ingresso si apre sulla famosa terrazza con le statue affacciate sulla città bassa. 

Tornando poi sui tuoi passi, attraversa la piazzetta dell’Antico Lavatoio e percorri l’ultima scorciatoia a destra, fra le aiuole e le scalinate di Piazzetta Angelini, fino a raggiungere Piazza Mercato delle Scarpe. Situata nel punto di incontro delle principali vie di accesso al borgo, era il luogo anticamente dedicato  al commercio; ancora oggi è un importante crocevia, pieno di fascino e segreti da scoprire.

13Antico Lavatoio - Via Mario Lupo

Una lunga vasca in marmo bianco, suddivisa in diverse parti, con un’elegante copertura in ghisa e lastre di lamiera. Il Lavatoio di via Lupo in Città Alta, costruito nel 1891, rappresenta ancora oggi un modello dal punto di vista progettuale.

Dotato di un sistema di adduzione dell'acqua, di uno scarico di troppo pieno, di un processo di scarico delle acque sporche dopo il lavaggio e del canaletto di raccolta degli spruzzi d'acqua prodotti durante il lavaggio, il Lavatoio si dimostra efficiente e funzionale.

D’altra parte, all’epoca le condizioni igieniche in cui versava Bergamo erano davvero precarie: un’epidemia di colera nel 1884 aveva flagellato la città e i medici avevano segnalato la pessima qualità dell’acqua in città Alta che favoriva la diffusione del tifo, malattia altamente contagiosa e spesso mortale che si ripresentava ogni estate.

Per cercare di rimediare, il Comune di Bergamo decise allora costruire una serie di lavatoi pubblici: oltre a quello in via Lupo, ne sorsero uno in via Boccola e uno in Borgo Canale.


Il Lavatoio di via Lupo rimase in uso sino agli anni '50 e oggi viene conservato con cura come prezioso ricordo del passato.

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14Torre del Gombito

Il termine “Gombito” deriva dall’ubicazione stessa della torre, che sorge ad compitum, ovvero nel punto d’intersezione tra il cardo e il decumano massimo della città romana (rispettivamente vie S. Lorenzo/via Mario Lupo e via Gombito).

Fu edificata nel XII secolo e raggiunge, oggi, un’altezza di 52 metri rispetto ai 64 originari. La torre ha mantenuto l’aspetto originario, caratteristico delle costruzioni difensive medievali.

Nel XVI secolo a pianterreno furono avviate due botteghe sui due lati. L’edificio mantenne una vocazione  commerciale sino all’ultimo decennio del Novecento.

Donata al Comune di Bergamo nel 1877, la torre venne sottoposta ad una serie di interventi strutturali che ne rispettarono la perfetta tecnica muraria e i sapienti particolari costruttivi.

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15Palazzo Terzi

Due matrimoni sono all’origine dei due diversi momenti della costruzione di Palazzo Terzi: le nozze fra il marchese Luigi Terzi e la giovanissima Paola Roncalli nel 1631, e, oltre un secolo dopo, l'unione fra il marchese Gerolamo Terzi e Giulia Alessandri.

La prima fase vide l’edificazione della facciata e dell'ala meridionale del palazzo, mentre nella seconda si ampliò la piazza antistante. Arrivando di fronte all’ingresso, rimarrai colpito dal magnifico giardino terrazzato, distribuito su vari livelli del terreno, da cui potrai ammirare un panorama senza eguali.

L’interno non è da meno: troverai stanze meravigliose: il Salottino degli Specchi, la Sala Rossa, il Salone d’Onore, pregiati esempi del barocchetto del Settecento e nella graziosa Sala del Tiepolo, al centro del soffitto, si trova addirittura una tela attribuita al Tiepolo.

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PALAZZO E GIARDINI MORONI – PORTA SANT’AGOSTINO

Inizia la discesa! Imbocca via Porta Dipinta a sinistra e fatti catturare dai suoi tesori nascosti: da Palazzo e Giardini Moroni, patrimonio del FAI, all’apparentemente semplice chiesa di Sant'Andrea, fino alla lezione di storia dell’arte con le opere del Lotto nella chiesetta di San Michele al Pozzo Bianco.

In fondo avrai già modo di scorgere l’ex-complesso di Sant’Agostino, che dà il nome al monumentale accesso al borgo ed è oggi sede dell’Università degli Studi di Bergamo. Costeggialo, attraversa Porta Sant’Agostino, scendi per un tratto tenendo la sinistra e, quando sarai arrivato a inizio via Pignolo, imbocca subito sulla tua sinistra Via della Noca;  ti lasci così alle spalle la monumentale porta, con il suo distintivo leone veneziano, per avventurarti sul tracciato di una delle tipiche scalette medievali della città.

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Inizia la discesa! Imbocca via Porta Dipinta a sinistra e fatti catturare dai suoi tesori nascosti: da Palazzo e Giardini Moroni, patrimonio del FAI, all’apparentemente semplice chiesa di Sant'Andrea, fino alla lezione di storia dell’arte con le opere del Lotto nella chiesetta di San Michele al Pozzo Bianco.

In fondo avrai già modo di scorgere l’ex-complesso di Sant’Agostino, che dà il nome al monumentale accesso al borgo ed è oggi sede dell’Università degli Studi di Bergamo. Costeggialo, attraversa Porta Sant’Agostino, scendi per un tratto tenendo la sinistra e, quando sarai arrivato a inizio via Pignolo, imbocca subito sulla tua sinistra Via della Noca;  ti lasci così alle spalle la monumentale porta, con il suo distintivo leone veneziano, per avventurarti sul tracciato di una delle tipiche scalette medievali della città.

16Palazzo e Giardini Moroni

Palazzo Moroni sorge in via Porta Dipinta (Città Alta) ed è caratterizzato da interni e arredi eccezionalmente ben conservati, nonché da una ricca collezione d’arte e da un giardino all’italiana con vasta ortaglia. Il magnifico edificio offre dunque ai visitatori non solo arte e storia, ma anche un suggestivo parco storico nel cuore di Bergamo Alta.

La famiglia Moroni possiede e abita il palazzo dal 1636. L’impianto originario è stato mantenuto e conservato in maniera accurata; lo Scalone monumentale conduce dalla corte d’ingresso al piano nobile, dietro le cui porte si trovano sale e saloni affrescati e arredati tra Sei e Ottocento.
Nelle sale maggiori permangono in tutta la loro bellezza le prove di maestria frescatrice del Barbelli, e qui è conservata anche l'ampia e varia Collezione Moroni, dove spiccano, oltre a opere di Bernardino Luini, Cesare Tallone, i celebri ritratti di Gian Gerolamo Grumelli (Il Cavaliere in Rosa) e di Isotta Brembati, eseguiti dal pittore Giovanni Battista Moroni di Albino.

Fin dalla costruzione il palazzo si affaccia su un complesso di giardini all’italiana, articolati in una balconata e tre terrazzamenti che si sviluppano a ridosso del Colle di Sant’Eufemia. Il terzo e più alto terrazzamento dà accesso al Pensatoio del conte, una torretta in stile neomedievale costruita nell’Ottocento sui resti di una più antica struttura, già di pertinenza della Rocca civica, che cinge la cima del colle.
Oltre i giardini veri e propri si estendono circa due ettari di ortaglia, annessa alla proprietà nel corso del XIX secolo grazie ai fratelli Pietro e Alessandro Moroni, quest'ultimo studioso di agronomia. Nell'area si trovano ancora viti allevate su pergola, alberi da frutto e un roccolo, cioè un circolo di alberi di carpino, i cui rami intrecciati fungevano da reti per cacciare uccelli vivi a scopo alimentare e ludico. Non mancano poi gli alberi di gelso, uno dei simboli della famiglia, arricchitasi con l’allevamento del baco da seta che si nutre proprio delle foglie di questo albero.

 

Grazie all’accordo tra il FAI - Fondo per l’Ambiente Italiano e la Fondazione Museo di Palazzo Moroni del dicembre 2019, finalizzato al restauro, alla gestione e alla valorizzazione dello splendido palazzo bergamasco, Palazzo e Giardini Moroni sono oggi regolarmente aperti al pubblico.

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17Chiesa di S. Andrea Apostolo

Percorrendo via Porta Dipinta, in Città Alta, noterai un’imponente struttura dalla facciata semplice: si tratta della Chiesa di S. Andrea Apostolo.  

La chiesa fu costruita a partire dal 1837 sui resti di una basilica cimiteriale, attraverso un intervento radicale su progetto dell'architetto F. Crivelli, che prevedeva una struttura in pieno stile neoclassico. Della facciata sono stati completati tuttavia solo i tre portali, architravati con cornice lineare e leggermente modanata, con due mensole a voluta che reggono la cornice sovrastante l'architrave.
L'interno dell’edificio presenta tre navate, separate da semicolonne con capitello in stile corinzio. La cupola, che si scorge dalla navata centrale, è stata dipinta con effetto trompe-l’oeil a cassettoni.
Sant’Andrea Apostolo è famosa per le notevoli opere pittoriche conservate al suo interno, appartenenti alla chiesa precedente. Fra i nomi degli artisti che l’hanno decorata si annoverano il Salmeggia (Natività adorata dai pastori), il Bassano (Pala di San Donnino), il Padovanino (Trittico di Sant’Andrea), Moretto da Brescia (Madonna in trono col Bambino tra i santi Eusebia, Andrea, Domnione e Domnone) e Jacopo Palma il Giovane (Natività adorata dai pastori) solo per citarne alcuni.

 

La chiesa vanta anche un Museo Storico e di Arte Sacra (dal 2021), nonché gli ambienti del Centro Universitario S. Andrea con la biblioteca "James A. Podboy".

Negli ambienti ipogei della sua cripta ha sede inoltre il Teatro S. Andrea, una prima versione del quale fu realizzata nel 1951 come cineteatro completo di palco, quinte, sipario più una cabina per proiezioni cinematografiche. Dal 2018 è gestito e progressivamente restaurato dal Centro Universitario Teatrale di Bergamo, che lo ha reso sede della scuola di recitazione ed associazione studentesca CUT Bergamo, nonché di spettacoli ed esibizioni musicali di pregio.

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18Teatro S. Andrea

Situato in una delle vie più caratteristiche di Bergamo Alta, il Teatro S. Andrea ha una storia particolare, ricca di sorprese, fede e cultura.
Esso è collocato nella cripta dell’omonima chiesa, costruita fra il 1840 e il 1847 sulla base di un edificio dell’ottavo secolo d.C. Durante i lavori il piano di calpestio fu sopraelevato rispetto alla strada e, parallelamente, uno scavo sul lato del colle permise di guadagnare ulteriore profondità, grazie alla quale si poté ricavare l’ambiente ipogeo sotto la chiesa. Lo spazio fu destinato per circa un secolo a conservare opere provenienti da altri luoghi di culto, oltre che da quello preesistente.

Una prima versione del Teatro S. Andrea fu realizzata per volontà del parroco Antonio Galizzi che, nel 1951, fece realizzare nella cripta un cineteatro completo di palco, quinte, sipario più una cabina per proiezioni cinematografiche. Nel tempo, l’attività cine-teatrale venne tuttavia meno e lo spazio fu destinato ad altri usi, principalmente oratorio e spazio sportivo, fino alla sua chiusura negli anni ‘90.
Solo nel 2018, grazie un fortunato incontro, il Centro Universitario Teatrale di Bergamo accetta la difficile sfida e si incarica del restauro e della gestione della sala. Grazie all'impegno personale degli insegnanti e dei soci CUT ma anche allo stesso parroco di Sant'Andrea e ad alcuni sponsor, finalmente l’ambiente sotterraneo della chiesa è tornato ad essere a tutti gli effetti un teatro. 

La sala può ospitare fino a 100 persone e si sviluppa secondo un impianto unico: all’abside e al presbiterio della chiesa sovrastante corrisponde la platea, mentre sotto la navata si sviluppano sipario e palco.
Ai lati del sipario campeggiano decorazioni raffiguranti le maschere di Arlecchino e Pulcinella, realizzate da Albano Pressato negli anni Cinquanta. Dal 2020 si è unito all’arredamento un altro pezzo d’eccezione: il pianoforte gran coda Steinway del 1932, già appartenuto a Giorgio Zaccarelli e donato al teatro dai figli, e posizionato nella parte absidale.

Dalla riapertura, il teatro è sede della scuola di recitazione ed associazione studentesca CUT Bergamo, nonché di spettacoli ed esibizioni musicali di pregio come il 4Hands Piano Festival, appuntamenti delle stagioni organizzate dalla Fondazione Donizetti e, dal 2022, anche il Bergamo Jazz Festival.

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19Chiesa S. Michele al Pozzo Bianco

Sai che il celeberrimo artista cinquecentesco Lorenzo Lotto visse nella “Casa del Vicario” situata a fianco di questa chiesa? L’abitazione è oggi in parte inglobata nel vicino pensionato delle suore Orsoline; anche per questa vicinanza, il maestro veneziano realizzò stupendi lavori in San Michele al Pozzo bianco, tra cui il ciclo di affreschi con Scene della vita di Maria, dipinto nel 1525 nella cappella laterale di sinistra.

Questa chiesa è un vero e proprio tesoro se ami l’arte: contiene alcuni tra gli affreschi più antichi della provincia bergamasca e costituisce un’eccezionale lezione di storia della pittura locale, dai primissimi anni del ‘200 fino alla fine del ‘500.

La pietra circolare posta oggi sul sagrato indica il luogo dove un tempo si trovava la bocca dell’antico pozzo, di color bianco, che dà il nome alla chiesa.

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20Baluardo e prato della Fara

Il baluardo e il prato della Fara si trovano accanto al baluardo di S. Agostino, nei pressi di Porta S. Agostino, all'estremità orientale delle mura di Città Alta. Il baluardo è parte delle fortificazioni realizzate nel XVI secolo dalla Repubblica di Venezia a difesa di Bergamo, oggi sito UNESCO, e insieme alla cortina della Fara proteggeva l'area fra il baluardo di S. Agostino e quello di S. Lorenzo.
Oggi è una parte panoramica e molto amata delle passeggiate lungo le mura, grazie alla tranquillità della zona e alla presenza di varie aree relax.

Più internamente, proprio di fronte alla ex-chiesa di S. Agostino si estende il prato della Fara, per lungo tempo zona inaccessibile. Qui, infatti, si apriva in passato quella che i bergamaschi chiamavano "fupù", una grossa buca riempita poi negli anni Trenta con le macerie di case abbandonate e irrecuperabili di Città Alta, demolite nell'ambito del piano di risanamento avviato dall’ingegner Luigi Angelini.
Oggi, fortunatamente, questo prato è luogo di ritrovo per molte persone: non 
appena arriva la bella stagione, la zona si riempie di sportivi, gruppi di amici e famiglie desiderosi di trascorrere tempo all’aria aperta. Che aspetti? Unisciti a loro!

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21Ex-monastero di Sant'Agostino

Il monastero e l’annessa ex-chiesa non hanno mai cambiato destinazione: sono da sempre consacrati alla cultura.

Il complesso infatti, fondato intorno al 1290 dai padri Eremitani e passato nel 1407 agli Osservanti Regolari (entrambi appartenenti all’ordine monastico di S. Agostino), divenne presto la sede di un importante centro di studi, religiosi e culturali.
Nel 1647 iniziò a ospitare l'Accademia degli Eccitati e nel 1670 vi si aprirono scuole di filosofia e teologia. Oggi, la tradizione continua, il monastero è una delle sedi dell’Università di Bergamo e la ex Chiesa è stata da poco adibita ad Aula Magna.

I lavori hanno riportato a nuova vita questo antico gioiello di Città alta: da fuori, potrai ammirare la facciata in stile gotico, a capanna e in arenaria, e il portale d'ingresso a tutto sesto in stile nordico. Entrando, rimarrai senza fiato osservando il maestoso soffitto a cassettoni in legno e le pareti con stralci di affreschi medievali inondate di luce dalle alte finestre.

Proprio di fronte alla ex-chiesa di S. Agostino si estende il prato della Fara: appena inizia a spuntare un tiepido sole primaverile, questo spazio verde si riempie di gente che vuole fare un po’ di sport, rilassarsi con gli amici, passare tempo all’aria aperta e divertirsi. Vuoi unirti a loro?

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22Porta Sant'Agostino

Porta Sant’Agostino per molto tempo ha costituito l’accesso principale alla Città Alta, sia per i bergamaschi che salivano dal Borgo Pignolo sia per chi proveniva da Venezia. Ancora oggi, questo varco rappresenta il collegamento più usato per spostarsi tra la Città Alta e la Città Bassa, a piedi e con mezzi di trasporto pubblici e privati.

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Fra GAMeC e Accademia Carrara

Ultima tappa dell’ormai tuo Miglio della Bellezza. Non farti intimidire dal “non latius” (“non oltre”) inciso sulla piccola stele alla base della Noca e raggiungi Piazza Giacomo Carrara. Ci si trova fra i pezzi da novanta dell’espressione artistica bergamasca: innovazione, creatività, collezioni e prospettive uniche sono solo alcuni degli elementi che l’Accademia Carrara e la Galleria d’Arte Moderna hanno da offrirti. Scopri le imperdibili mostre permanenti e lasciati affascinare dalle novità che questi due musei hanno sempre in serbo per te!  

Troppo bello per un solo giro? Puoi anche fare di Piazza Carrara il tuo punto di partenza e percorrere il Miglio a salire, scoprendo la Bellezza della città dai piedi delle sue mura fino all'alto dei suoi colli.

 

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Ultima tappa dell’ormai tuo Miglio della Bellezza. Non farti intimidire dal “non latius” (“non oltre”) inciso sulla piccola stele alla base della Noca e raggiungi Piazza Giacomo Carrara. Ci si trova fra i pezzi da novanta dell’espressione artistica bergamasca: innovazione, creatività, collezioni e prospettive uniche sono solo alcuni degli elementi che l’Accademia Carrara e la Galleria d’Arte Moderna hanno da offrirti. Scopri le imperdibili mostre permanenti e lasciati affascinare dalle novità che questi due musei hanno sempre in serbo per te!  

Troppo bello per un solo giro? Puoi anche fare di Piazza Carrara il tuo punto di partenza e percorrere il Miglio a salire, scoprendo la Bellezza della città dai piedi delle sue mura fino all'alto dei suoi colli.

 

23Accademia Carrara

Museo

L’Accademia Carrara di Bergamo è un museo con un’identità specifica e per certi versi unica, strettamente legata alle sue origini e alla sua storia. A differenza di molti musei italiani, la Carrara è il risultato dell’ambizioso progetto di Giacomo Carrara (1714-1796) di promuovere la nascita di un istituto culturale che unisse diletto e istruzione, Pinacoteca e Scuola di pittura. Il successo di questa idea è testimoniato dalla fitta serie di grandi e piccole donazioni, effettuate in oltre due secoli di storia da privati e da istituzioni che, insieme a pochi acquisti mirati, si sono aggiunte all’originario nucleo del fondatore. Oltre al Carrara, in testa al lungo elenco di donatori, spiccano le figure di Guglielmo Lochis, Giovanni Morelli, Federico Zeri e Mario Scaglia. Le loro collezioni rappresentano la spina dorsale del museo e contribuiscono a definire il carattere articolato e vario del suo patrimonio.

Il rinnovato percorso di visita è organizzato in 16 sale di diversa ampiezza, per un totale di 350 opere esposte tra dipinti, sculture, medaglie e placchette. Il visitatore ho perciò l’opportunità di compiere un viaggio di cinque secoli attraverso la storia dell’arte italiana, dal Rinascimento all’Ottocento, con capolavori di Pisanello, Mantegna, Botticelli, Raffaello, Tiziano, Lotto, Moroni, Hayez e Pellizza da Volpedo.

 

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24GAMeC

La Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea nasce nel 1991 proprio di fronte alla Pinacoteca dell’Accademia Carrara, in un complesso architettonico quattrocentesco restaurato, anticamente destinato a monastero. La programmazione diversificata – aperta alla sperimentazione dei linguaggi del contemporaneo e alla multidisciplinarietà, e allo stesso tempo ancorata alle radici dell’istituzione e al suo patrimonio – l'ha resa negli anni uno spazio poliedrico in grado di coinvolgere pubblici diversi. Con i suoi 1500 metri quadrati di spazi espositivi, è un luogo che accoglie l’arte contemporanea in tutte le sue forme: mostre temporanee personali e collettive di artisti internazionali, progetti inediti di emergenti e un ricco calendario di attività collaterali pensate per diverse tipologie di pubblico sono il punto di forza della politica culturale della Galleria, che si pone come luogo dinamico di confronto, approfondimento e integrazione culturale, in continua evoluzione.

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