Quante volte capita di poter ammirare da vicino il meccanismo di un orologio cinquecentesco tutt’oggi funzionante? O di ascoltare leggende radicate nel territorio che cercano di spiegare misteriosi “boati” avvertiti nella terra rovettese? O vivere l’esperienza di un serata a Clusone come fossimo ai primi del Novecento?

Sono solo alcuni dei percorsi culturali organizzati in diversi paesi della Valseriana, in primavera. Si tratta di occasioni imperdibili attraverso le quali scoprire, ad esempio, cosa significava il lavoro in una miniera o come funzionavano i mulini e le antiche fucine. Itinerari che vogliono coinvolgere tutti, anche i bambini, ai quali, in più di una circostanza, sono dedicati laboratori su misura, come quello che insegna a realizzare gioielli. Si visiteranno chiese minuscole, attraverseranno remote faggete, si cercheranno i segni di mestieri perduti, si potranno ammirare paesini con le case affrescate dove vivere l’esperienza di un medioevo ancora palpabile.

I percorsi, in più di un caso, daranno la possibilità di gustare vini e prodotti tipici, perché la cultura è fatta anche di condivisione e sapori schietti. 

Protagonista sarà il respiro di una valle, la sua natura, le sue tradizioni millenarie, le piccole grandi tracce lasciate dagli abitanti in epoche passate. Si potranno vedere massi erratici, doline e buche del freddo, visitare ville e antiche fonti termali in un continuo rincorrersi di esperienze, paesaggi, racconti a metà tra realtà e leggenda.