Bergamo 900

Bergamo 900

Descrizione

Bergamo 900 è la nuova struttura espositiva nata e inserita nel circuito del Museo delle Storie. In questo “cantiere” di testimonianze, il secolo scorso viene narrato al visitatore secondo un’ottica che muove dal particolare al generale grazie a voci, oggetti e luoghi del territorio.

Il museo è stato inaugurato il 6 novembre 2021 e ha sede all’interno del Convento di San Francesco, Bergamo Alta, insieme al Museo Fotografico Sestini. Quattro sezioni - i Fatti, i Luoghi, la Vita e le Voci - fungono da altrettante chiavi di lettura per mostrare il ’900 attraverso fonti audiovisive, fotografiche, documentarie, orali e materiali.

Una struttura che vale la pena di visitare, per capire veramente cosa il XX secolo abbia significato per Bergamo e provincia e quali cambiamenti abbia messo in atto.

 


La sezione dei Fatti porta alla scoperta dei modi in cui la Storia è entrata nelle vite dei bergamaschi, mostrando le ricadute di grandi eventi nell’ambito locale. Fra questi eventi si contano il decollo industriale della Dalmine, le trincee, il Fascismo e Antonio Locatelli, il boom economico del dopoguerra e la Filati Lastex.

I Luoghi esplorano 87 punti geografici oggi segno tangibile di trasformazioni politiche, sociali, economiche e culturali. Si tratta di aree legate alla produzione agricola e industriale, ma anche alla crescita urbana, alla cultura e alle eredità della guerra.

La Vita offre invece uno spaccato dello sviluppo demografico e del modus vivendi bergamaschi durante il XX secolo, grazie a fotografie d’epoca e alle pagine del principale quotidiano locale, L’Eco di Bergamo, le cui uscite nell'arco di cent’anni si possono sfogliare grazie a una postazione multimediale.

Le Voci, ultima sezione, narra vicende e cambiamenti attraverso 23 box di oggetti corredati di testimonianze orali, focalizzandosi su quattro parole chiave: produzione (come sinonimo di avanguardia), lavoro (simboleggiato dai suoi strumenti, dal tessile all’ospedaliero), creatività (con artisti di fama per pittura, scultura, teatro, architettura, animazione e non solo) e quotidianità (gli oggetti usati dalle persone ogni giorno, dalla bicicletta ai quaderni Pigna).
I commenti a voce contestualizzano ogni box dal punto di vista locale e internazionale, soffermandosi spesso su biografie che possano approfondirne la comprensione.

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Bergamo 900 è la nuova struttura espositiva nata e inserita nel circuito del Museo delle Storie. In questo “cantiere” di testimonianze, il secolo scorso viene narrato al visitatore secondo un’ottica che muove dal particolare al generale grazie a voci, oggetti e luoghi del territorio.

Il museo è stato inaugurato il 6 novembre 2021 e ha sede all’interno del Convento di San Francesco, Bergamo Alta, insieme al Museo Fotografico Sestini. Quattro sezioni - i Fatti, i Luoghi, la Vita e le Voci - fungono da altrettante chiavi di lettura per mostrare il ’900 attraverso fonti audiovisive, fotografiche, documentarie, orali e materiali.

Una struttura che vale la pena di visitare, per capire veramente cosa il XX secolo abbia significato per Bergamo e provincia e quali cambiamenti abbia messo in atto.

 


La sezione dei Fatti porta alla scoperta dei modi in cui la Storia è entrata nelle vite dei bergamaschi, mostrando le ricadute di grandi eventi nell’ambito locale. Fra questi eventi si contano il decollo industriale della Dalmine, le trincee, il Fascismo e Antonio Locatelli, il boom economico del dopoguerra e la Filati Lastex.

I Luoghi esplorano 87 punti geografici oggi segno tangibile di trasformazioni politiche, sociali, economiche e culturali. Si tratta di aree legate alla produzione agricola e industriale, ma anche alla crescita urbana, alla cultura e alle eredità della guerra.

La Vita offre invece uno spaccato dello sviluppo demografico e del modus vivendi bergamaschi durante il XX secolo, grazie a fotografie d’epoca e alle pagine del principale quotidiano locale, L’Eco di Bergamo, le cui uscite nell'arco di cent’anni si possono sfogliare grazie a una postazione multimediale.

Le Voci, ultima sezione, narra vicende e cambiamenti attraverso 23 box di oggetti corredati di testimonianze orali, focalizzandosi su quattro parole chiave: produzione (come sinonimo di avanguardia), lavoro (simboleggiato dai suoi strumenti, dal tessile all’ospedaliero), creatività (con artisti di fama per pittura, scultura, teatro, architettura, animazione e non solo) e quotidianità (gli oggetti usati dalle persone ogni giorno, dalla bicicletta ai quaderni Pigna).
I commenti a voce contestualizzano ogni box dal punto di vista locale e internazionale, soffermandosi spesso su biografie che possano approfondirne la comprensione.