Ciclabile Valle Imagna

Ciclabile Valle Imagna

Descrizione

La ciclabile della Valle Imagna, meglio conosciuta come ciclabile del Chitò, è una pista breve – circa 4 km - ma molto peculiare.
La ciclabile è stata costruita sul vecchio sedime di un canale di acqua che alimentava la centrale idroelettrica di Clanezzo. Questa fa sì che la pista sia quasi interamente piana e che abbia molte grate che lasciano intravedere il corso d’acqua originale sotto le ruote della tua bici.
La ciclovia corre a mezza costa nei boschi tra il monte Ubione sulla destra e il torrente Imagna a sinistra. Durante la pedalata sarai immerso in un paesaggio incontaminato, ombreggiato dagli alberi e dove avrai modo di scorgere sorgenti e rivoli d’acqua.
Al terzo chilometro arrivi al ponte del Chitò, imponente costruzione idrica con sei arcate di pietra. Il ponte prende il nome dall’Ingegnere che lo progettò nel 1897.
Oltre il ponte la ciclabile prosegue ancora per un chilometro parallela alla strada provinciale SP14 per poi terminare a Capizzone.
Il fondo della ciclabile è per lo più sterrato poiché il percorso si sviluppa quasi interamente nel bosco. In questo tratto vi sono inoltre dei brevi passaggi sulle griglie.
Superato invece il ponte del Chitò, il fondo diviene asfaltato fino al punto di arrivo.
N.B. Di ritorno al percorso, si consiglia di fare una visita al porto di Clanezzo: luogo di grande suggestione con il ponte sospeso, l’antica dogana Veneta ed il millenario ponte di Attone.

 


I dati del percorso:

Partenza: Clanezzo, via Belvedere
Arrivo: Capizzone, Corso italia 21
Tempo percorrenza: 15 minuti
Lunghezza: 3,8 Km.
Su sede propria: 95%
Fondo: asfalto: 20 %, sterrato: 70%, griglie:10%.
Dislivello totale: 130 mt
Altitudine minima: 359 mt
Altitudine massima: 370 mt
Percorribilità: Tutto l’anno
Adatto a: tutti, fino a Strozza è totalmente su sede propria ben tenuta e protetta con parapetti

 

Percorso mappato da Valleserianabike

 

Continua

La ciclabile della Valle Imagna, meglio conosciuta come ciclabile del Chitò, è una pista breve – circa 4 km - ma molto peculiare.
La ciclabile è stata costruita sul vecchio sedime di un canale di acqua che alimentava la centrale idroelettrica di Clanezzo. Questa fa sì che la pista sia quasi interamente piana e che abbia molte grate che lasciano intravedere il corso d’acqua originale sotto le ruote della tua bici.
La ciclovia corre a mezza costa nei boschi tra il monte Ubione sulla destra e il torrente Imagna a sinistra. Durante la pedalata sarai immerso in un paesaggio incontaminato, ombreggiato dagli alberi e dove avrai modo di scorgere sorgenti e rivoli d’acqua.
Al terzo chilometro arrivi al ponte del Chitò, imponente costruzione idrica con sei arcate di pietra. Il ponte prende il nome dall’Ingegnere che lo progettò nel 1897.
Oltre il ponte la ciclabile prosegue ancora per un chilometro parallela alla strada provinciale SP14 per poi terminare a Capizzone.
Il fondo della ciclabile è per lo più sterrato poiché il percorso si sviluppa quasi interamente nel bosco. In questo tratto vi sono inoltre dei brevi passaggi sulle griglie.
Superato invece il ponte del Chitò, il fondo diviene asfaltato fino al punto di arrivo.
N.B. Di ritorno al percorso, si consiglia di fare una visita al porto di Clanezzo: luogo di grande suggestione con il ponte sospeso, l’antica dogana Veneta ed il millenario ponte di Attone.

 


I dati del percorso:

Partenza: Clanezzo, via Belvedere
Arrivo: Capizzone, Corso italia 21
Tempo percorrenza: 15 minuti
Lunghezza: 3,8 Km.
Su sede propria: 95%
Fondo: asfalto: 20 %, sterrato: 70%, griglie:10%.
Dislivello totale: 130 mt
Altitudine minima: 359 mt
Altitudine massima: 370 mt
Percorribilità: Tutto l’anno
Adatto a: tutti, fino a Strozza è totalmente su sede propria ben tenuta e protetta con parapetti

 

Percorso mappato da Valleserianabike

 

Da Clanezzo a Capizzone

La partenza della ciclovia è da Clanezzo: percorri una breve salita con due tornanti (via Belvedere) ed ecco sulla sinistra l’inizio della pista (pic1) (pic2) (pic3).

Subito incontrerai una breve discesa (pic4) per poi proseguire in piano nei boschi. La ciclabile segue l’andamento della collina e con ampie curve e vallette ti mostra degli scorci suggestivi della Valle Imagna. Il percorso corre su larghi sterrati immersi nella natura e talvolta accanto alle rocce della montagna. Ad ogni modo il tracciato è in ogni sua parte ben protetto dai parapetti (pic5) (pic6).

In questo primo tratto della ciclabile, dove terrai da un lato il Monte Ubione e dall’altro il Torrente Imagna, puoi incontrare diversi rivoli d’acqua e sorgenti, che rendono il percorso ancora più suggestivo.

Dopo un chilometro circa dall’inizio della pista, pedali su delle griglie metalliche che ti lasciano intravedere l’acqua scorrere dentro i resti del vecchio canale idrico (pic7).

Al terzo chilometro attraversi la valle in località Strozza percorrendo il ponte-canale del Chitò di fine ‘800, costituito da sei arcate in pietra. Qui la pista è costituita da un fondo di griglie e parapetti metallici, che la rendono molto protetta e sicura (pic8).

Giunto sull’altra sponda del fiume, segui il tracciato che corre parallelo alla strada provinciale. Dopo pochi metri di strada tra le case, concludi la tua biciclettata nella frazione Medega di Capizzone (pic9).

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La partenza della ciclovia è da Clanezzo: percorri una breve salita con due tornanti (via Belvedere) ed ecco sulla sinistra l’inizio della pista (pic1) (pic2) (pic3).

Subito incontrerai una breve discesa (pic4) per poi proseguire in piano nei boschi. La ciclabile segue l’andamento della collina e con ampie curve e vallette ti mostra degli scorci suggestivi della Valle Imagna. Il percorso corre su larghi sterrati immersi nella natura e talvolta accanto alle rocce della montagna. Ad ogni modo il tracciato è in ogni sua parte ben protetto dai parapetti (pic5) (pic6).

In questo primo tratto della ciclabile, dove terrai da un lato il Monte Ubione e dall’altro il Torrente Imagna, puoi incontrare diversi rivoli d’acqua e sorgenti, che rendono il percorso ancora più suggestivo.

Dopo un chilometro circa dall’inizio della pista, pedali su delle griglie metalliche che ti lasciano intravedere l’acqua scorrere dentro i resti del vecchio canale idrico (pic7).

Al terzo chilometro attraversi la valle in località Strozza percorrendo il ponte-canale del Chitò di fine ‘800, costituito da sei arcate in pietra. Qui la pista è costituita da un fondo di griglie e parapetti metallici, che la rendono molto protetta e sicura (pic8).

Giunto sull’altra sponda del fiume, segui il tracciato che corre parallelo alla strada provinciale. Dopo pochi metri di strada tra le case, concludi la tua biciclettata nella frazione Medega di Capizzone (pic9).

1Dal ponte un tuffo nel passato

Chi fa tappa a Ubiale, piccolo nucleo di case all’inizio della Valle Brembana, ha proprio l’impressione di compiere un tuffo nel Medioevo.

Spicca l’elegante ponte che il conte Attone fece costruire oltre mille anni fa sopra il fiume Imagna, nel punto dove sfocia nelle acque del fiume Brembo. Ad Attone, ultimo conte di Lecco e di Almeno, viene attribuito non solo il progetto del ponte, ma anche la realizzazione del castello di Clanezzo e di una fortificazione sul monte Ubione, che controllava l’accesso alla valle Imagna.

Del castello sopravvivono oggi alcune parti significative, tra cui una torre. L’importanza strategica della località è confermata dal fatto che una mulattiera scendeva al fiume Brembo in un punto dove un tempo esisteva un traghetto che collegava le due sponde.

Al suo posto nel 1925 venne realizzato un ponte sospeso per consentire il transito delle maestranze che lavoravano negli opifici della zona. Il ponte è in uso ancora oggi. Un breve itinerario da Ubiale all’imbocco del fiume Imagna consente di raggiungere i resti del grandioso maglio per la lavorazione del ferro che rimase in azione fino a mezzo secolo fa. Pur nell’abbandono, il luogo è di grande suggestione.

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