Museo della fotografia Sestini

Museo della fotografia Sestini

Descrizione

Un percorso a 360 nell'affascinante mondo della fotografia, il tutto dentro a un antico convento del Duecento!

Non perderti la sezione scientifica Visioni fenomenali, il polo del Museo dedicato all'Archivio fotografico Sestini e ai suoi fondi, e, per concludere, il percorso espositivo che oggi ospita la mostra "Bergamo nel Novecento. Storie dall'Archivio fotografico Sestini", con oltre 100 scatti provenienti dai fondi del Museo.

1.200.000 immagini. Un archivio di inestimabile valore che non poteva restare chiuso in una cassaforte, disponibile per i soli addetti ai lavori. 

L'ala ovest del convento prende vita

Tutto questo patrimonio oggi è restituito alla città grazie al munifico gesto di Siad Fondazione Sestini che, insieme a Comune di Bergamo e Museo delle storie di Bergamo, ha realizzato nell’ala ovest del Convento di San Francesco un polo all’avanguardia per la conservazione e la catalogazione della fotografia storica, uno spazio polivalente di studio, tutela e valorizzazione: il Museo della Fotografia Sestini.

500 MQ  da percorrere per vivere un’esperienza a 360° a contatto con il mondo della fotografia.

  • il percorso espositivo: un viaggio indietro nel tempo per conoscere la nascita di questa scoperta meravigliosa, le storia dei fotografi bergamaschi e la loro produzione  
  • gli spazi di catalogazione e consultazione dove ogni giorno un’equipe di 7 professionisti lavora per ordinare e catalogare i fondi fotografici digitalizzati
  • gli ambienti dell’archivio, il cuore tecnologico del nuovo polo, destinati alla corretta conservazione del materiale originale
  • lo spazio workshop riservato ad attività didattiche, laboratori, iniziative ed eventi.

Un museo aperto a tutti

Un museo aperto a tutti, un museo vivo, dove la contemplazione diventa attività di scoperta e conoscenza, di partecipazione e confronto, in costante dialogo con la fotografia, testimonianza storica e poetica della condizione umana di altri luoghi e altri tempi.

UNA SOLA PROTAGONISTA, la fotografia. Un universo fatto di dagherrotipi, stampe, negativi su pellicola e su lastra, strumenti e apparecchiature fotografiche originali, e una biblioteca specializzata con un catalogo di più di 600 volumi, rari e moderni. Pezzi unici che fanno di questo museo un’eccellenza nel panorama italiano.

Anche online!

1 PORTALE ON LINE. Consultabile in museo o direttamente da casa, consentirà di poter avere le immagini dell’archivio sempre a portata di click.


Il Museo della fotografia Sestini coinvolge l’ala ovest del piano terra del Convento di San Francesco e occupa una superficie complessiva di 500 mq. 

La struttura: vetro e luce

Una prima grande sala la cui volumetria è amplificata dalla imponente vetrata che separa lo spazio espositivo dagli ambienti di catalogazione. Questa soluzione di grande impatto rende godibile e percorribile lo spazio, consente ai visitatori di vedere gli archivisti professionisti nel loro quotidiano lavoro di studio, riordino e inventariazione delle immagini, di entrare in contatto con il 'dietro le quinte' del Museo e con la straordinaria opera di ricerca che ne caratterizza l'attività.

Altro elemento distintivo è il bianco dominante scelto per gli ambienti e gli arredi, che ravviva la luminosità dello spazio e valorizza le soluzioni illuminotecniche. Un restauro che mantiene vivo il dialogo tra antico e moderno grazie alle finestre che permangono lungo il corridoio e che permettono di godere dell'architettura medievale del convento di San Francesco. Non solo, l'apertura di questa nuova sede museale restituisce una nuova e suggestiva vista su Città alta, un panorama inedito da godere e fotografare!

I fondi

Ma quali fondi compongono il patrimonio del Museo della fotografia Sestini?

Il fondo Museo del Risorgimento, la Raccolta Domenico Lucchetti, il fondo Fausto Asperti e quello dello studio Pesenti, e ancora: il fondo Gianfermo Musitelli, quello dell'Agenzia Viaggi Lorandi, il fondo Nicola Burgarella, il fondo Tito Terzi e le tre ultime acquisizioni, che sono il fondo Pepi Merisio, il Goglio, e quello di Alfonso Modonesi. Tutti descritti in questo link.

Continua

Un percorso a 360 nell'affascinante mondo della fotografia, il tutto dentro a un antico convento del Duecento!

Non perderti la sezione scientifica Visioni fenomenali, il polo del Museo dedicato all'Archivio fotografico Sestini e ai suoi fondi, e, per concludere, il percorso espositivo che oggi ospita la mostra "Bergamo nel Novecento. Storie dall'Archivio fotografico Sestini", con oltre 100 scatti provenienti dai fondi del Museo.

1.200.000 immagini. Un archivio di inestimabile valore che non poteva restare chiuso in una cassaforte, disponibile per i soli addetti ai lavori. 

L'ala ovest del convento prende vita

Tutto questo patrimonio oggi è restituito alla città grazie al munifico gesto di Siad Fondazione Sestini che, insieme a Comune di Bergamo e Museo delle storie di Bergamo, ha realizzato nell’ala ovest del Convento di San Francesco un polo all’avanguardia per la conservazione e la catalogazione della fotografia storica, uno spazio polivalente di studio, tutela e valorizzazione: il Museo della Fotografia Sestini.

500 MQ  da percorrere per vivere un’esperienza a 360° a contatto con il mondo della fotografia.

  • il percorso espositivo: un viaggio indietro nel tempo per conoscere la nascita di questa scoperta meravigliosa, le storia dei fotografi bergamaschi e la loro produzione  
  • gli spazi di catalogazione e consultazione dove ogni giorno un’equipe di 7 professionisti lavora per ordinare e catalogare i fondi fotografici digitalizzati
  • gli ambienti dell’archivio, il cuore tecnologico del nuovo polo, destinati alla corretta conservazione del materiale originale
  • lo spazio workshop riservato ad attività didattiche, laboratori, iniziative ed eventi.

Un museo aperto a tutti

Un museo aperto a tutti, un museo vivo, dove la contemplazione diventa attività di scoperta e conoscenza, di partecipazione e confronto, in costante dialogo con la fotografia, testimonianza storica e poetica della condizione umana di altri luoghi e altri tempi.

UNA SOLA PROTAGONISTA, la fotografia. Un universo fatto di dagherrotipi, stampe, negativi su pellicola e su lastra, strumenti e apparecchiature fotografiche originali, e una biblioteca specializzata con un catalogo di più di 600 volumi, rari e moderni. Pezzi unici che fanno di questo museo un’eccellenza nel panorama italiano.

Anche online!

1 PORTALE ON LINE. Consultabile in museo o direttamente da casa, consentirà di poter avere le immagini dell’archivio sempre a portata di click.


Il Museo della fotografia Sestini coinvolge l’ala ovest del piano terra del Convento di San Francesco e occupa una superficie complessiva di 500 mq. 

La struttura: vetro e luce

Una prima grande sala la cui volumetria è amplificata dalla imponente vetrata che separa lo spazio espositivo dagli ambienti di catalogazione. Questa soluzione di grande impatto rende godibile e percorribile lo spazio, consente ai visitatori di vedere gli archivisti professionisti nel loro quotidiano lavoro di studio, riordino e inventariazione delle immagini, di entrare in contatto con il 'dietro le quinte' del Museo e con la straordinaria opera di ricerca che ne caratterizza l'attività.

Altro elemento distintivo è il bianco dominante scelto per gli ambienti e gli arredi, che ravviva la luminosità dello spazio e valorizza le soluzioni illuminotecniche. Un restauro che mantiene vivo il dialogo tra antico e moderno grazie alle finestre che permangono lungo il corridoio e che permettono di godere dell'architettura medievale del convento di San Francesco. Non solo, l'apertura di questa nuova sede museale restituisce una nuova e suggestiva vista su Città alta, un panorama inedito da godere e fotografare!

I fondi

Ma quali fondi compongono il patrimonio del Museo della fotografia Sestini?

Il fondo Museo del Risorgimento, la Raccolta Domenico Lucchetti, il fondo Fausto Asperti e quello dello studio Pesenti, e ancora: il fondo Gianfermo Musitelli, quello dell'Agenzia Viaggi Lorandi, il fondo Nicola Burgarella, il fondo Tito Terzi e le tre ultime acquisizioni, che sono il fondo Pepi Merisio, il Goglio, e quello di Alfonso Modonesi. Tutti descritti in questo link.