Il Liberty in Città Bassa

Il Liberty in Città Bassa

Descrizione

Un viaggio che ti permette di scoprire nuovi angoli di città, di uscire dai percorsi abituali e dalle vie più note. A partire da alcuni dei luoghi più frequentati, puoi infatti scegliere di cambiare direzione e andare alla ricerca delle eleganti e fantasiose facciate Liberty, nei luoghi dove gli antichi borghi si intrecciano con la città moderna. Troverai affreschi floreali, eleganti sculture femminili, lavorazioni in ferro battuto, iscrizioni e composizioni ogni volta diverse. Se vuoi ascoltare una nuova storia, tra le tante che la città ha da raccontare, questo è l’itinerario che fa per te. 


Ai piedi delle Mura, la Città Bassa si è trasformata a partire dal XIX secolo dando vita ad un moderno centro cittadino e cambiando il volto degli antichi borghi. Si costruirono grandi palazzi istituzionali, ampie strade e innovativi mezzi di trasporto, mentre si abbattevano le Muraine che circondavano l’abitato.

Nei decenni successivi sorsero i quartieri residenziali dove oggi puoi incontrare, tre le altre, bellissime ville in stile Liberty. Ma chi erano gli abitanti di queste case alla moda? Si trattava generalmente di famiglie borghesi, professionisti o imprenditori che si trasferivano nei luoghi dove stava crescendo la città nuova.

Dal punto di vista architettonico, alcune caratteristiche accomunano gli esempi del Liberty bergamasco:

- l’uso del cemento, moderno, poco costoso e facilmente lavorabile, abbinato al ferro battuto di cancelli e inferriate;
- una struttura rettangolare e semplice che si contrappone alla vivacità della facciata;
- la varietà di motivi ornamentali: disegni floreali, geometrie, figure femminili, putti, festoni di frutta e cornici curvilinee ripresi sia dal gusto proveniente dal Nord Europa, sia dagli esempi del passato.

Per scoprire cosa invece rende uniche e diverse una dall’altra le facciate nate dal disegno degli architetti e dalla personalità dei committenti, ti consigliamo cinque tappe.

Al di là del Liberty, i mille volti di Bergamo.
Magnifici palazzi, chiese e monumenti di epoche e stili differenti si incontrano percorrendo questo itinerario. Per saperne di più: Le Vie del Tempo.

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Un viaggio che ti permette di scoprire nuovi angoli di città, di uscire dai percorsi abituali e dalle vie più note. A partire da alcuni dei luoghi più frequentati, puoi infatti scegliere di cambiare direzione e andare alla ricerca delle eleganti e fantasiose facciate Liberty, nei luoghi dove gli antichi borghi si intrecciano con la città moderna. Troverai affreschi floreali, eleganti sculture femminili, lavorazioni in ferro battuto, iscrizioni e composizioni ogni volta diverse. Se vuoi ascoltare una nuova storia, tra le tante che la città ha da raccontare, questo è l’itinerario che fa per te. 


Ai piedi delle Mura, la Città Bassa si è trasformata a partire dal XIX secolo dando vita ad un moderno centro cittadino e cambiando il volto degli antichi borghi. Si costruirono grandi palazzi istituzionali, ampie strade e innovativi mezzi di trasporto, mentre si abbattevano le Muraine che circondavano l’abitato.

Nei decenni successivi sorsero i quartieri residenziali dove oggi puoi incontrare, tre le altre, bellissime ville in stile Liberty. Ma chi erano gli abitanti di queste case alla moda? Si trattava generalmente di famiglie borghesi, professionisti o imprenditori che si trasferivano nei luoghi dove stava crescendo la città nuova.

Dal punto di vista architettonico, alcune caratteristiche accomunano gli esempi del Liberty bergamasco:

- l’uso del cemento, moderno, poco costoso e facilmente lavorabile, abbinato al ferro battuto di cancelli e inferriate;
- una struttura rettangolare e semplice che si contrappone alla vivacità della facciata;
- la varietà di motivi ornamentali: disegni floreali, geometrie, figure femminili, putti, festoni di frutta e cornici curvilinee ripresi sia dal gusto proveniente dal Nord Europa, sia dagli esempi del passato.

Per scoprire cosa invece rende uniche e diverse una dall’altra le facciate nate dal disegno degli architetti e dalla personalità dei committenti, ti consigliamo cinque tappe.

Al di là del Liberty, i mille volti di Bergamo.
Magnifici palazzi, chiese e monumenti di epoche e stili differenti si incontrano percorrendo questo itinerario. Per saperne di più: Le Vie del Tempo.

Intorno alla piazza della stazione. Uno stile nuovo per una città nuova.

Qui, a fine Ottocento, arrivavano linee ferroviarie e si apriva il lungo viale, l’attuale Papa Giovanni XXIII, che porta al centro della Città Bassa per proseguire poi verso la funicolare e il viale delle Mura. Sulla piazza si trova quella che era la stazione della Ferrovia delle Valli che collegava Bergamo anche con San Pellegrino, località termale famosa per il Liberty dei magnifici Casinò e Grand Hotel. Imboccando il viale, sulla sinistra, l’aspetto che oggi conosciamo è frutto del disegno di Virginio Muzio, architetto che progettò la Casa Paleni con le sue fantasiose decorazioni e il Palazzo Rezzara o Casa del Popolo. In via Paleocapa al numero 9, sul lato destro, una villa (1905-10) con torretta e veranda e le classiche decorazioni di fiori e frutta è l’unico esempio Liberty ancora conservato tra quelli della via.

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Qui, a fine Ottocento, arrivavano linee ferroviarie e si apriva il lungo viale, l’attuale Papa Giovanni XXIII, che porta al centro della Città Bassa per proseguire poi verso la funicolare e il viale delle Mura. Sulla piazza si trova quella che era la stazione della Ferrovia delle Valli che collegava Bergamo anche con San Pellegrino, località termale famosa per il Liberty dei magnifici Casinò e Grand Hotel. Imboccando il viale, sulla sinistra, l’aspetto che oggi conosciamo è frutto del disegno di Virginio Muzio, architetto che progettò la Casa Paleni con le sue fantasiose decorazioni e il Palazzo Rezzara o Casa del Popolo. In via Paleocapa al numero 9, sul lato destro, una villa (1905-10) con torretta e veranda e le classiche decorazioni di fiori e frutta è l’unico esempio Liberty ancora conservato tra quelli della via.

1Stazione ferroviaria delle valli

Gli edifici che si affacciano sulla piazza della stazione raccontano una storia in continuo movimento, che segue il ritmo delle innovazioni tecnologiche. Il palazzo della Ferrovia delle Valli ospitava un tempo la stazione da cui partivano i treni diretti in Valle Seriana e Valle Brembana, inaugurata nel 1906.

I passeggeri potevano così raggiungere anche San Pellegrino, famosa località termale al tempo molto apprezzata. Lo stile Liberty dei bellissimi Casinò e Grand Hotel di San Pellegrino, costruiti in quegli anni dallo stesso Romolo Squadrelli, è ripreso in forme meno sfarzose e adatte alla diversa destinazione d’uso nelle stazioni della linea ferroviaria. Potete notare sopra il portale centrale e sopra i due ingressi laterali, la rappresentazione della ruota alata. Questo simbolo era inserito nel primo logo utilizzato dalle Ferrovie dello Stato.

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2Casa Paleni

Situata all’incrocio tra il piazzale della stazione e l’attuale viale Papa Giovanni XXIII, dove solo da pochi decenni era arrivata la ferrovia ed era stato aperto il lungo viale, la casa Paleni era al centro di una zona in pieno sviluppo. Una modernità che si può notare anche dal richiamo allo stile internazionale della decorazione, unito comunque all’impronta personale data dall’architetto, Virginio Muzio e dalla famiglia committente.

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3PALAZZO REZZARA O CASA DEL POPOLO

Il disegno del grande palazzo in stile eclettico si deve a Virginio Muzio e a Ernesto Pirovano, tra gli architetti più noti attivi in quel periodo a Bergamo. A chiamare i due architetti fu l’Unione delle Istituzioni Sociali Cattoliche Bergamasche, che intendeva costruire una nuova casa per le diverse associazioni e che finanziò l’opera anche grazie ad una sottoscrizione pubblica. All’allora presidente Niccolò Rezzara è oggi dedicato l’intero complesso.

Fin dall’inaugurazione, nel 1908, trovarono posto qui anche altre attività:  un albergo, un ristorante, negozi e abitazioni, una banca e la redazione e tipografia de L’Eco di Bergamo, il quotidiano più letto dai bergamaschi. Vi era anche la sala teatro Rubini, trasformata successivamente per lasciare spazio al Centro Congressi Papa Giovanni XXIII.

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Borgo Palazzo e le case Pesenti. Antichi borghi e quartieri liberty.

Partendo da via Pignolo, percorri via Borgo Palazzo per assaporare l’atmosfera delle vie più antiche della Città Bassa. Giunto alla piazza S. Anna, ti trovi invece al centro di uno dei nuovi quartieri nati tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. La Casa Donati Baldelli (1910-15) comprendeva circa 50 appartamenti e conserva balconi in ferro battuto in stile Liberty. Il committente, Donati, era il direttore dell’impresa di costruzioni che qui lavorò molto e fu socio fondatore della scuola d’arte Fantoni, poco distante e ancora attiva.
Tornando indietro gira in via Frizzoni dove trovi, ai numeri 22, 24, 26 e 28 le Case Pesenti (1910-15), progettate dall’architetto Angelo Sesti come case d’affitto per gli impiegati dell’Italcementi. Meno preziose rispetto ad altri esempi, le Case Pesenti spiccano per la loro delicata ed armoniosa decorazione. Sottili lesene, cornici e ringhiere in ferro battuto si alternano e si ripetono, variando nel colore o nella posizione, in un gioco che percorre l’intero isolato.

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Partendo da via Pignolo, percorri via Borgo Palazzo per assaporare l’atmosfera delle vie più antiche della Città Bassa. Giunto alla piazza S. Anna, ti trovi invece al centro di uno dei nuovi quartieri nati tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. La Casa Donati Baldelli (1910-15) comprendeva circa 50 appartamenti e conserva balconi in ferro battuto in stile Liberty. Il committente, Donati, era il direttore dell’impresa di costruzioni che qui lavorò molto e fu socio fondatore della scuola d’arte Fantoni, poco distante e ancora attiva.
Tornando indietro gira in via Frizzoni dove trovi, ai numeri 22, 24, 26 e 28 le Case Pesenti (1910-15), progettate dall’architetto Angelo Sesti come case d’affitto per gli impiegati dell’Italcementi. Meno preziose rispetto ad altri esempi, le Case Pesenti spiccano per la loro delicata ed armoniosa decorazione. Sottili lesene, cornici e ringhiere in ferro battuto si alternano e si ripetono, variando nel colore o nella posizione, in un gioco che percorre l’intero isolato.

Preziosi palazzi nel suggestivo borgo Santa Caterina.

Un altro borgo che puoi visitare è quello di Santa Caterina, non lontano dall’Accademia Carrara. Palazzo Gregis (1913) e Palazzo Angelini si trovano uno accanto all’altro, ai numeri 11 e 15 e impreziosiscono la via. Il primo, progettato da Luigi Angelini, permette di ammirare un esempio di struttura differente rispetto a quelle più semplici già incontrate. Il secondo è un caso di ampliamento e restauro di un edificio più antico, avvenuto nel 1910-11. Mostra le aggiunte Liberty nelle cornici, nei balconi e nelle decorazioni aggiunte alla struttura preesistente. Tornando verso l’Accademia Carrara, altri palazzi Liberty sono in via Sauro 1 e di fronte, all’incrocio delle vie Sauro e Cesare Battisti.

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Un altro borgo che puoi visitare è quello di Santa Caterina, non lontano dall’Accademia Carrara. Palazzo Gregis (1913) e Palazzo Angelini si trovano uno accanto all’altro, ai numeri 11 e 15 e impreziosiscono la via. Il primo, progettato da Luigi Angelini, permette di ammirare un esempio di struttura differente rispetto a quelle più semplici già incontrate. Il secondo è un caso di ampliamento e restauro di un edificio più antico, avvenuto nel 1910-11. Mostra le aggiunte Liberty nelle cornici, nei balconi e nelle decorazioni aggiunte alla struttura preesistente. Tornando verso l’Accademia Carrara, altri palazzi Liberty sono in via Sauro 1 e di fronte, all’incrocio delle vie Sauro e Cesare Battisti.

Quartiere Santa Lucia. Ville Liberty con personalità.

Al di là di via S. Alessandro è il tranquillo quartiere residenziale di S. Lucia, dove le diverse ville rappresentano il gusto e la personalità di chi vi abitava. In via Nullo alla base della scaletta S. Alessandro si trova la particolarissima villa detta La Bassiana che apparteneva all’avvocato e senatore Bassano Gabba. Puoi ancora leggere il nome della famiglia sul portale, incorniciato da eleganti sculture femminili. Lungo la via, lo stile Liberty si nota inoltre ai numeri civici 42 e 33, entrambe abitazioni costruite nel 1910, quando la via fu allargata demolendo gli edifici preesistenti. All’incrocio con via Statuto fermati ad ammirare i cementi della torretta di Villa Bracciano, opera di Luigi Bergonzo. L’iscrizione “labor omnia vincit” è tratta dalle Georgiche di Virgilio. Nelle vicinanze si trovano due esempi di stile Liberty applicato ad edifici non residenziali: la casa parrocchiale (1910 ca.), accanto alla chiesa in via S. Lucia e, in via Nullo, la Sede della Società Bergamasca per la distribuzione dell’energia elettrica (1910-12) di Luigi Bergonzo, di cui oggi rimangono solo alcuni edifici riconoscibili per le grandi finestre in ferro tipiche dell’architettura industriale. Se decidi di girare in via Garibaldi per raggiungere Piazza Pontida, puoi incontrare altre residenze Liberty ai numeri 19 (Casa Regazzoni, 1908 ca.) e 20 (Casa Alessandri, 1908-10).

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Al di là di via S. Alessandro è il tranquillo quartiere residenziale di S. Lucia, dove le diverse ville rappresentano il gusto e la personalità di chi vi abitava. In via Nullo alla base della scaletta S. Alessandro si trova la particolarissima villa detta La Bassiana che apparteneva all’avvocato e senatore Bassano Gabba. Puoi ancora leggere il nome della famiglia sul portale, incorniciato da eleganti sculture femminili. Lungo la via, lo stile Liberty si nota inoltre ai numeri civici 42 e 33, entrambe abitazioni costruite nel 1910, quando la via fu allargata demolendo gli edifici preesistenti. All’incrocio con via Statuto fermati ad ammirare i cementi della torretta di Villa Bracciano, opera di Luigi Bergonzo. L’iscrizione “labor omnia vincit” è tratta dalle Georgiche di Virgilio. Nelle vicinanze si trovano due esempi di stile Liberty applicato ad edifici non residenziali: la casa parrocchiale (1910 ca.), accanto alla chiesa in via S. Lucia e, in via Nullo, la Sede della Società Bergamasca per la distribuzione dell’energia elettrica (1910-12) di Luigi Bergonzo, di cui oggi rimangono solo alcuni edifici riconoscibili per le grandi finestre in ferro tipiche dell’architettura industriale. Se decidi di girare in via Garibaldi per raggiungere Piazza Pontida, puoi incontrare altre residenze Liberty ai numeri 19 (Casa Regazzoni, 1908 ca.) e 20 (Casa Alessandri, 1908-10).

4VILLA LA BASSIANA

L’avvocato e senatore Bassano Gabba è il committente della particolarissima villa, come mostra il nome di famiglia “Gabba” inciso sopra il portale.

Girando attorno all’isolato potrai ammirare la fantasia compositiva dell’intero edificio, con le sue arcate, le torrette ad angolo, le pareti curve. Anche la superficie esterna è irregolare e rivestita da ciottoli di diverse forme e dimensione che si compongono come le tessere di un mosaico. Il portale è invece incorniciato da eleganti sculture femminili. Prestando attenzione potrai riconoscere degli stemmi con incisioni. Oltre a quello già citato sopra il portale, un secondo riporta il nome dato alla villa “La Bassiana” e l’anno di costruzione: il 1916.

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5Villa Bracciano

Situata all’incrocio tra via Statuto e via Nullo, Villa Bracciano fu tra le prime eleganti abitazioni che sorsero a inizio novecento nel quartiere residenziale di S. Lucia.
Venne infatti costruita intorno al 1906 su progetto dell’architetto Luigi Bergonzo (padre di Alziro Bergonzo, anch’egli importante architetto bergamasco).
La torretta d’angolo e le sue decorazioni attirano ancora oggi l’attenzione dei passanti, invitati ad osservarne i particolari. Sotto la gronda del tetto una fascia affrescata con motivi floreali corre lungo tutto il perimetro della casa. Lesene, motivi floreali e putti neocinquecenteschi circondano le finestre in una composizione continua.
Avrai sicuramente notato la scritta “labor omnia vincit”, tratta dalle Georgiche di Virgilio.

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