Il fiume Adda - Leonardo e archeologia industriale tra scenari incantati

Il fiume Adda - Leonardo e archeologia industriale tra scenari incantati

Descrizione

Alessandro Manzoni l’ha celebrato nei Promessi SposiLeonardo da Vinci l’ha raffigurato nelle sue opere e ha realizzato progetti riguardanti la sua navigabilità.

Il tratto che da Crespi si snoda fino a Villa d'Adda è caratterizzato da una natura ricca e variegata, dentro cui si inseriscono i segni dall’uomo: fortificazioni, chiese, mulini, ruote idrauliche, ponti e centrali idroelettriche rivelano il ruolo decisivo che il fiume ha giocato prima come confine  e poi nella Rivoluzione industriale.

A tal proposito non può mancare una visita al villaggio di Crespi d’Adda simbolo di quell'epoca al punto di essere nominato patrimonio Unesco. Tutta l’area si presta inoltre alle attività all’aria aperta, dotata com’è di strutture sportive, piste ciclopedonali, maneggi e campi da golf. 

Come muoversi

Lungo il tratto di circa 15 chilometri che da Crespi d’Adda arriva fino a Villa d'Adda, il fiume è affiancato da una strada sterrata che si può percorrere sia a piedi che in bici. Quest’ultimo mezzo è senz’altro il migliore poiché permette di muoversi con maggiore rapidità e, se si desidera, di allungare il percorso sia in direzione Lecco che Milano. Se si sceglie l’auto esistono dei parcheggi in corrispondenza dei principali luoghi di interesse.  


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Alessandro Manzoni l’ha celebrato nei Promessi SposiLeonardo da Vinci l’ha raffigurato nelle sue opere e ha realizzato progetti riguardanti la sua navigabilità.

Il tratto che da Crespi si snoda fino a Villa d'Adda è caratterizzato da una natura ricca e variegata, dentro cui si inseriscono i segni dall’uomo: fortificazioni, chiese, mulini, ruote idrauliche, ponti e centrali idroelettriche rivelano il ruolo decisivo che il fiume ha giocato prima come confine  e poi nella Rivoluzione industriale.

A tal proposito non può mancare una visita al villaggio di Crespi d’Adda simbolo di quell'epoca al punto di essere nominato patrimonio Unesco. Tutta l’area si presta inoltre alle attività all’aria aperta, dotata com’è di strutture sportive, piste ciclopedonali, maneggi e campi da golf. 

Come muoversi

Lungo il tratto di circa 15 chilometri che da Crespi d’Adda arriva fino a Villa d'Adda, il fiume è affiancato da una strada sterrata che si può percorrere sia a piedi che in bici. Quest’ultimo mezzo è senz’altro il migliore poiché permette di muoversi con maggiore rapidità e, se si desidera, di allungare il percorso sia in direzione Lecco che Milano. Se si sceglie l’auto esistono dei parcheggi in corrispondenza dei principali luoghi di interesse.  


09:00- 13:00 - L’utopia della famiglia Crespi

Il modo migliore per visitare il villaggio industriale di Crespi D'Adda è di passeggiare con calma e, se possibile, conversare con qualcuno degli abitanti.

Lasciati guidare dall’istinto e cerca d'immedesimarti nella vita e nelle abitudini di una volta. Il paese, patrimonio mondiale dell’Umanità dal 1995, è infatti un esempio perfettamente conservato di villaggio operaio di fine Ottocento.

I Crespi, famiglia di tessitori, scelsero questa zona per l’ampia disponibilità di manodopera e per la vicinanza dell’Adda, la cui forza era necessaria per produrre energia idraulica. Insieme alla fabbrica edificarono i primi palazzi che ospitavano gli operai e i servizi, come l’albergo, l’asilo e lo spaccio alimentare. In seguito si passò a fabbricare delle villette uni o bifamiliari con orto annesso.

Attorno alla fabbrica crebbero poi i bagni pubblici, la scuola, la chiesa, il campo sportivo, il dopolavoro e perfino un piccolo ospedale! 

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Il modo migliore per visitare il villaggio industriale di Crespi D'Adda è di passeggiare con calma e, se possibile, conversare con qualcuno degli abitanti.

Lasciati guidare dall’istinto e cerca d'immedesimarti nella vita e nelle abitudini di una volta. Il paese, patrimonio mondiale dell’Umanità dal 1995, è infatti un esempio perfettamente conservato di villaggio operaio di fine Ottocento.

I Crespi, famiglia di tessitori, scelsero questa zona per l’ampia disponibilità di manodopera e per la vicinanza dell’Adda, la cui forza era necessaria per produrre energia idraulica. Insieme alla fabbrica edificarono i primi palazzi che ospitavano gli operai e i servizi, come l’albergo, l’asilo e lo spaccio alimentare. In seguito si passò a fabbricare delle villette uni o bifamiliari con orto annesso.

Attorno alla fabbrica crebbero poi i bagni pubblici, la scuola, la chiesa, il campo sportivo, il dopolavoro e perfino un piccolo ospedale! 

1Crespi D'Adda

Crespi d’Adda si trova nel Comune di Capriate San Gervasio ed è l’unico esempio di archeologia industriale classificato, nel dicembre 1995, come patrimonio mondiale dell’Umanità dall’UNESCO come esempio eccezionale di villaggio operaio sia per il perfetto stato di conservazione sia per l'esemplarità dell'impostazione urbanistica.

I Crespi, famiglia di tessitori, iniziarono la loro attività qui nel 1878 sapendo che in questa zona vi era molta manodopera disponibile e vedendo la possibilità di realizzare un canale industriale lungo l'Adda per sfruttarne l'energia idraulica.

Così Cristoforo Crespi, il fondatore. Edificò i cosiddetti "palasòcc", ma fu con l'arrivo del figlio Silvio, educato in Inghilterra, che si fece un piano per l'intero villaggio. Il principio era di dotare tutti di una villetta, con giardino e orto, e di fornire i servizi necessari, dai bagni pubblici alla scuola, dalla chiesa al campo sportivo, dal dopolavoro al piccolo ospedale.

E poi il teatro, lo spaccio alimentare, i vigili del fuoco, il lavatoio, il corpo bandistico, la colonia estiva, il corso di economia domestica. Il tutto retto dallo stesso Silvio Crespi, eccezionale figura di imprenditore e caparbio uomo politico. Lo schema urbanistico è semplice: lungo il fiume è situata la fabbrica con le sue altissime ciminiere e accanto la villa-castello dei proprietari. Le casette operaie sono disposte su più strade parallele, a sud è un gruppo di ville più tarde, per gli impiegati e per i dirigenti. All'inizio del paese si trova la chiesa e di fianco la scuola.

Di Crespi d'Adda, testimonianza unica al mondo di Villaggio Industriale di fine 1800, colpiscono l'eccezionale stato della conservazione degli edifici e dell'impianto urbanistico e la sua collocazione all'interno del corso medio dell'Adda - culla della rivoluzione industriale italiana - ricchissimo di testimonianze storiche e artistiche. Ma soprattutto colpisce il fatto che, al contrario di tutti gli altri villaggi simili, in Italia e nel mondo, abbia mantenuto, insieme all'integrità degli edifici, le sue funzioni sociali e produttive, ospitando infatti una comunità viva, con la fabbrica in funzione sino al 2004. 

Una giornata a Crespi d’Adda non è solo una visita culturale, ma è soprattutto un tuffo nel secolo scorso e un’occasione per immedesimarsi nella vita e nelle abitudini di una volta.

Maggiori informazioni

13:00-14:00 - Centrale Taccani

Dove il fiume crea una bellissima "S" l'antico e il moderno s'intrecciano.

In basso c'è la centrale idroelettrica Taccani, un lungo e basso edificio costruito in ceppo dell’Adda, un agglomerato di sassi molto usato nell’architettura locale. Lo stile di inizio '900 ricorda il modernismo austriaco, ma ben si sposa anche coi resti del castello visconteo che svetta sulla collina soprastante.

La centrale è ancora in attività e può essere visitata solo su prenotazione.

Per informazioni:

Proloco Trezzo d’Adda

Telefono: 02 9092569

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Dove il fiume crea una bellissima "S" l'antico e il moderno s'intrecciano.

In basso c'è la centrale idroelettrica Taccani, un lungo e basso edificio costruito in ceppo dell’Adda, un agglomerato di sassi molto usato nell’architettura locale. Lo stile di inizio '900 ricorda il modernismo austriaco, ma ben si sposa anche coi resti del castello visconteo che svetta sulla collina soprastante.

La centrale è ancora in attività e può essere visitata solo su prenotazione.

Per informazioni:

Proloco Trezzo d’Adda

Telefono: 02 9092569

14:00-15:30 - Centrale Esterle

Dopo Trezzo il fiume continua ora dritto e ampio.

Dopo circa sei chilometri si giunge nei pressi di un'altra Centrale Idroelettrica: la Esterle. Realizzata nel 1914, utilizza le acque del fiume che vengono convogliate dal canale Edison.

L'aspetto dell'edificio non si limita ad essere funzionale ma, grazie ad alcune raffinatezze dell’architettura dell’epoca, si inserisce perfettamente nel verde contesto paesaggistico che la circonda. 

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Dopo Trezzo il fiume continua ora dritto e ampio.

Dopo circa sei chilometri si giunge nei pressi di un'altra Centrale Idroelettrica: la Esterle. Realizzata nel 1914, utilizza le acque del fiume che vengono convogliate dal canale Edison.

L'aspetto dell'edificio non si limita ad essere funzionale ma, grazie ad alcune raffinatezze dell’architettura dell’epoca, si inserisce perfettamente nel verde contesto paesaggistico che la circonda. 

15:30-16:30 - Centrale Bertini

Non c'è due senza tre: dopo un chilometro e mezzo circa, si raggiunge un’altra centrale idroelettrica, la Bertini. Rappresenta uno degli impianti più antichi della zona: fu voluta nel 1898 per dare energia a Milano che, con l’inaugurazione della rete tranviaria, aveva bisogno di un maggiore fabbisogno.  Accanto al nucleo principale c’è inoltre un museo che narra la storia dell’elettricità in Italia. 

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Non c'è due senza tre: dopo un chilometro e mezzo circa, si raggiunge un’altra centrale idroelettrica, la Bertini. Rappresenta uno degli impianti più antichi della zona: fu voluta nel 1898 per dare energia a Milano che, con l’inaugurazione della rete tranviaria, aveva bisogno di un maggiore fabbisogno.  Accanto al nucleo principale c’è inoltre un museo che narra la storia dell’elettricità in Italia. 

16:30-17:00 - Le forre di Leonardo

La vegetazione si fa più fitta, ma è soprattutto l’anima del fiume a mutare. Perde la sua calma e diventa più turbolento, passando attraverso alcune gole -le forre appunto- formate da due vicine pareti di roccia che creano un paesaggio di notevole fascino, così bello e potente che si dice sia stato d’ispirazione a Leonardo per lo sfondo della “Vergine delle Rocce”!  

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La vegetazione si fa più fitta, ma è soprattutto l’anima del fiume a mutare. Perde la sua calma e diventa più turbolento, passando attraverso alcune gole -le forre appunto- formate da due vicine pareti di roccia che creano un paesaggio di notevole fascino, così bello e potente che si dice sia stato d’ispirazione a Leonardo per lo sfondo della “Vergine delle Rocce”!  

17:00-17:30 – Ponte San Michele, Paderno

Dopo circa un paio di chilometri emerge in tutta la sua maestosità l’arco in ferro del Ponte di Paderno. Il ponte è lungo 266 metri e la campata superiore viene sorretta da sette piloni.

La struttura si appoggia alle pareti delle scarpate che scendono verso il fiume. Costruito tra il 1887 e il 1889 su progetto dell'ingegnere svizzero Julius Röthlisberger, negli stessi anni in cui in Francia è realizzata la Tour Eiffel. La tecnica costruttiva delle strutture s'assomiglia e infatti all’epoca diventarono il simbolo del progresso industriale. 

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Dopo circa un paio di chilometri emerge in tutta la sua maestosità l’arco in ferro del Ponte di Paderno. Il ponte è lungo 266 metri e la campata superiore viene sorretta da sette piloni.

La struttura si appoggia alle pareti delle scarpate che scendono verso il fiume. Costruito tra il 1887 e il 1889 su progetto dell'ingegnere svizzero Julius Röthlisberger, negli stessi anni in cui in Francia è realizzata la Tour Eiffel. La tecnica costruttiva delle strutture s'assomiglia e infatti all’epoca diventarono il simbolo del progresso industriale. 

17:30-18:30 - Il traghetto di Villa d'Adda

Vuoi viaggiare su un progetto di Leonardo Da Vinci?

Si ipotizza che il traghetto che fa la spola tra Villa d’Adda e Imbersago sia stato costruito usando come modello un disegno del grande artista e scienziato. Sulle sponde del fiume è stato teso un cavo d’acciaio a cui è agganciato il traghetto. Il conduttore agisce su un timone per dirigere l’imbarcazione, mentre con un bastone aggancia il filo dando il là al movimento. Il traghetto sfrutta quindi la corrente del fiume, rendendo accessorio il motore. 

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Vuoi viaggiare su un progetto di Leonardo Da Vinci?

Si ipotizza che il traghetto che fa la spola tra Villa d’Adda e Imbersago sia stato costruito usando come modello un disegno del grande artista e scienziato. Sulle sponde del fiume è stato teso un cavo d’acciaio a cui è agganciato il traghetto. Il conduttore agisce su un timone per dirigere l’imbarcazione, mentre con un bastone aggancia il filo dando il là al movimento. Il traghetto sfrutta quindi la corrente del fiume, rendendo accessorio il motore. 

18:30 - Picnic o agriturismo?

Se poi vuoi trascorrere la serata in zona la troverai ricca di ristoranti e di locali tipici.

Il nostro consiglio è di sfruttare l'ambiente naturale, concedendoti un romantico picnic in una delle molte zone attrezzate sull'argine del fiume oppure andando a cercare uno degli agriturismi dei dintorni. Scelto?

Buon appetito!

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Se poi vuoi trascorrere la serata in zona la troverai ricca di ristoranti e di locali tipici.

Il nostro consiglio è di sfruttare l'ambiente naturale, concedendoti un romantico picnic in una delle molte zone attrezzate sull'argine del fiume oppure andando a cercare uno degli agriturismi dei dintorni. Scelto?

Buon appetito!