Dodici ore per scoprire la città

Dodici ore per scoprire la città

Descrizione

La ricetta giusta te la forniamo noi: mischia l'arte di gallerie quali Gamec e Accademia Carrara con musei storici, teatri e chiese di ogni epoca.

Ora unisci negozi di artigianato e moda. Aggiungi il condimento di fascino da borgo medievale di Città Alta e spolvera abbondantemente con il molto verde del Parco dei Colli, dell’Orto botanico e delle più lontane Prealpi bergamasche, le Orobie.

Servi in tavola accompagnando con piatti tipici come polenta o casoncelli e irrora il tutto con vini locali come Valcalepio o Moscato di Scanzo.

Perdersi tra tutti queste portate può essere affascinante, ma se preferisci avere qualche dritta su dove andare e cosa vedere abbiamo pensato al percorso giusto per te. Ci troverai i Bergamust, ossia tutto quello che non ti puoi assolutamente perdere di Bergamo.

Buon appetito!


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La ricetta giusta te la forniamo noi: mischia l'arte di gallerie quali Gamec e Accademia Carrara con musei storici, teatri e chiese di ogni epoca.

Ora unisci negozi di artigianato e moda. Aggiungi il condimento di fascino da borgo medievale di Città Alta e spolvera abbondantemente con il molto verde del Parco dei Colli, dell’Orto botanico e delle più lontane Prealpi bergamasche, le Orobie.

Servi in tavola accompagnando con piatti tipici come polenta o casoncelli e irrora il tutto con vini locali come Valcalepio o Moscato di Scanzo.

Perdersi tra tutti queste portate può essere affascinante, ma se preferisci avere qualche dritta su dove andare e cosa vedere abbiamo pensato al percorso giusto per te. Ci troverai i Bergamust, ossia tutto quello che non ti puoi assolutamente perdere di Bergamo.

Buon appetito!


Da Porta Nuova alla Chiesa di San Bernardino (dalle 9:00 alle 10:30)

Che si arrivi in treno o in bus, il colpo d'occhio che dalla stazione si ha su Città Alta è impagabile.

Prima di buttarti sul piatto principale però ti consigliamo di assaporare il sapore fresco del centro piacentiniano, un caffè negli eleganti bar del Sentierone, l'architettura muscolosa di piazza della Libertà o i suoni dolci del Teatro Donizetti.

Per iniziare ad abituarsi al gusto complesso dell'arte possono valere una visita invece le chiese di San Bartolomeo, di Santo Spirito e di San Bernardino con le loro pale di Lorenzo Lotto. 

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Che si arrivi in treno o in bus, il colpo d'occhio che dalla stazione si ha su Città Alta è impagabile.

Prima di buttarti sul piatto principale però ti consigliamo di assaporare il sapore fresco del centro piacentiniano, un caffè negli eleganti bar del Sentierone, l'architettura muscolosa di piazza della Libertà o i suoni dolci del Teatro Donizetti.

Per iniziare ad abituarsi al gusto complesso dell'arte possono valere una visita invece le chiese di San Bartolomeo, di Santo Spirito e di San Bernardino con le loro pale di Lorenzo Lotto. 

1Sentierone e centro Piacentiniano

Il centro della Bergamo contemporanea è il luogo ideale per passeggiare all’insegna dello shopping, del divertimento, dell’arte e della storia!

Questo magnifico tratto di strada secolare è l’elegante Centro Piacentiniano, un incredibile complesso architettonico che un tempo ospitava l’antica fiera cittadina. Questa antica atmosfera è rievocata grazie alle tantissime manifestazioni e alle bancarelle tipiche che in ogni periodo dell’anno animano con colori e profumi il centro cittadino. Procedendo lungo il corso del Sentierone, costeggiando la fila di imponenti castagni e oltrepassando i propilei di Porta Nuova, si arriva fino a via XX Settembre, su cui si affaccia Palazzo Frizzoni, sede del Comune.

Da qui in avanti dovrai solo lasciarti trasportare dalla frenesia della vita locale: ad attenderti troverai boutique e negozi di ogni tipo, scorci e vicoletti di una bellezza rara, il tutto all’insegna dello svago. E per finire, perché non concedersi un caffè o un aperitivo con uno dei locali che animano quest’angolo di città?

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2Chiesa dei SS. Bartolomeo e Stefano

Al termine del braccio orientale del Sentierone potrai visitare la Chiesa dei Santi Bartolomeo e Stefano, edificata per l’Ordine dei Domenicani nella prima metà del XVII secolo su disegno dell’architetto Antonio Maria Caneva.

Quello dei Domenicani non è stato  il primo Ordine religioso che ha abitato questi luoghi, il sito in precedenza apparteneva infatti ad una comunità dell’Ordine degli Umiliati.

La struttura al tempo era più complessa e comprendeva una chiesa e le case coloniche. Osservando l’esterno della Chiesa, potrai invece notare le successive epoche di edificazione dell’edificio: la facciata di imitazione barocca è stata rifatta nel 1897, il portico esterno sulla sinistra nel 1942 e il lato su Via Tasso è ottocentesco.

Varcata la soglia, troverai un’unica navata con cinque cappelle per ogni lato. Il coro è decorato da tarsie cinquecentesche e, dietro l’altare maggiore… finalmente potrai ammirare la famosissima Pala Martinengo di Lorenzo Lotto, risalente al 1516.

 

 

 

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3Chiesa di San Bernardino

Probabilmente eretta dopo le due visite del santo in città (1419-1422), sorge all’imbocco di via Pignolo. Riconsacrata dal vescovo nel 1593, forse dopo un radicale restauro, fu ornata progressivamente.

Tra Otto e Novecento acquista l’attuale foggia neogotica. Si presenta ad aula unica scandita da 5 campate e facciata a capanna. La pala dell’altare maggiore è opera di Lorenzo Lotto (1521).

 

La chiesa è gestita dalla Parrocchia di Sant’Alessandro in Croce, che la apre gratuitamente grazie alla collaborazione dei volontari del Touring Club Italiano, dal 5 marzo 2024 è temporaneamente chiusa per controlli strutturali.

 

 

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4Chiesa di Santo Spirito

Difficilmente, camminando lungo la centrale via Tasso in Bergamo bassa, rimarrai impassibile di fronte alla facciata rustica di questa chiesa, dominata da un’imponente scultura in bronzo che rappresenta la discesa dello Spirito Santo che incombe sul sagrato.

La struttura originaria dell’edificio faceva parte di un complesso monastico trecentesco: il desiderio di un folto gruppo di ricchi mercanti del Cinquecento di affermare il proprio status sociale non più solo attraverso i palazzi ma addirittura tramite una chiesa, la trasformò profondamente.

La ristrutturazione della chiesa fu molto elaborata e vi lavorarono, in epoche diverse, i due maggiori architetti bergamaschi: Pietro Isabello nel Cinquecento e Gian Battista Caniana nel Settecento.

Un’imponente navata centrale ti accoglierà all’ingresso, con cinque cappelle per lato: nella quarta sulla destra non perderti la meravigliosa Pala (olio su tavola) del Maestro del Rinascimento italiano Lorenzo Lotto, “Madonna con il Bambino, Santa Caterina d’Alessandria, Sant’Agostino, San Sebastiano e Sant’Antonio abate”, del 1521.

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5Teatro Donizetti

Il Teatro Donizetti copre una superficie complessiva di 3200 mq. La sala mantiene il disegno originario del 1786: misura 360 mq ed è capace di 532 posti (poltrone). I palchi, suddivisi in tre file, sono 102 per un totale di 1154 posti complessivi.

Puoi facilmente comprendere la magnificenza di questo edificio e lo stupore che provocò ai bergamaschi che lo videro sorgere in un epoca in cui esistevano solo piccoli teatri provvisori in legno.

Al centro della sala pende un enorme scintillante lampadario di cristallo con ben 78 lampade, oltre alle fonti luminose dei palchi.

Per la distribuzione ed armonia del suono può essere considerato fra i migliori d'Italia.

Chiamato in origine “Riccardi”, dal nome del suo costruttore, questo Teatro è però soprattutto il luogo in cui le opere – più di 70! - del grande maestro bergamasco Gaetano Donizetti vengono fatte conoscere e apprezzare ai suoi concittadini.

Immagina l’emozione di Donizetti che viene investito da un’ovazione affettuosa e sentita da parte del pubblico presente a teatro durante l’opera L’esule di Roma. Questa consacrazione avviene nel 1840; Donizetti morirà per malattia a Bergamo, sua città natale, pochi anni dopo, nel 1848.

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Dal Museo Bernareggi alla GAMeC (dalle 10:30 alle 13:30)

È il momento di passare a portate più sostanziose.

Il Museo Adriano Bernareggi ti offre una carrellata sull'arte sacra bergamasca di tutti i secoli, fino ai giorni nostri.

Se ancora non sei sazio, buttati senza timore nell'Accademia Carrara: la sua raccolta di quadri del Botticelli, Mantegna, Tiziano, Raffaello, Dürer e molti altri, non ti lascerà inappetente! Un giro fra le sale della più moderna Galleria di Arte Moderna e Contemporanea (GAMeC) saprà invece farti assaporare gusti nuovi e straordinari, altrettanto stuzzicanti.

Non di sola arte si nutre l'uomo: per il pranzo i locali di via San Tomaso o Santa Caterina sapranno venire incontro ai tuoi appetiti; rifocillato potrai poi affrontare la salita verso Città Alta.

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È il momento di passare a portate più sostanziose.

Il Museo Adriano Bernareggi ti offre una carrellata sull'arte sacra bergamasca di tutti i secoli, fino ai giorni nostri.

Se ancora non sei sazio, buttati senza timore nell'Accademia Carrara: la sua raccolta di quadri del Botticelli, Mantegna, Tiziano, Raffaello, Dürer e molti altri, non ti lascerà inappetente! Un giro fra le sale della più moderna Galleria di Arte Moderna e Contemporanea (GAMeC) saprà invece farti assaporare gusti nuovi e straordinari, altrettanto stuzzicanti.

Non di sola arte si nutre l'uomo: per il pranzo i locali di via San Tomaso o Santa Caterina sapranno venire incontro ai tuoi appetiti; rifocillato potrai poi affrontare la salita verso Città Alta.

6GAMeC

La Galleria d'Arte Moderna e Contemporanea nasce nel 1991 proprio di fronte alla Pinacoteca dell’Accademia Carrara, in un complesso architettonico quattrocentesco restaurato, anticamente destinato a monastero. La programmazione diversificata – aperta alla sperimentazione dei linguaggi del contemporaneo e alla multidisciplinarietà, e allo stesso tempo ancorata alle radici dell’istituzione e al suo patrimonio – l'ha resa negli anni uno spazio poliedrico in grado di coinvolgere pubblici diversi. Con i suoi 1500 metri quadrati di spazi espositivi, è un luogo che accoglie l’arte contemporanea in tutte le sue forme: mostre temporanee personali e collettive di artisti internazionali, progetti inediti di emergenti e un ricco calendario di attività collaterali pensate per diverse tipologie di pubblico sono il punto di forza della politica culturale della Galleria, che si pone come luogo dinamico di confronto, approfondimento e integrazione culturale, in continua evoluzione.

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7Accademia Carrara

Museo

L’Accademia Carrara di Bergamo è un museo con un’identità specifica e per certi versi unica, strettamente legata alle sue origini e alla sua storia. A differenza di molti musei italiani, la Carrara è il risultato dell’ambizioso progetto di Giacomo Carrara (1714-1796) di promuovere la nascita di un istituto culturale che unisse diletto e istruzione, Pinacoteca e Scuola di pittura. Il successo di questa idea è testimoniato dalla fitta serie di grandi e piccole donazioni, effettuate in oltre due secoli di storia da privati e da istituzioni che, insieme a pochi acquisti mirati, si sono aggiunte all’originario nucleo del fondatore. Oltre al Carrara, in testa al lungo elenco di donatori, spiccano le figure di Guglielmo Lochis, Giovanni Morelli, Federico Zeri e Mario Scaglia. Le loro collezioni rappresentano la spina dorsale del museo e contribuiscono a definire il carattere articolato e vario del suo patrimonio.

Il rinnovato percorso di visita è organizzato in 16 sale di diversa ampiezza, per un totale di 350 opere esposte tra dipinti, sculture, medaglie e placchette. Il visitatore ho perciò l’opportunità di compiere un viaggio di cinque secoli attraverso la storia dell’arte italiana, dal Rinascimento all’Ottocento, con capolavori di Pisanello, Mantegna, Botticelli, Raffaello, Tiziano, Lotto, Moroni, Hayez e Pellizza da Volpedo.

 

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Da Sant'Agostino al Teatro Sociale (dalle 14:30 alle 17:00)

Appena superata la porta di S. Agostino, sulla sinistra, troverai il parco dell'omonimo monastero.

Le sue panchine sono ottime per una pausa digestiva, ma se ti sentissi invece già attivo ti consigliamo una visita alla cannoniera di S. Michele, mentre se gli spazi chiusi non facessero per te i chiostri dell'ex convento di San Francesco possono rappresentare una più che valida alternativa.

E se anche qui l'aria e il panorama non fossero ancora abbastanza puoi sempre salire in cima alla torre del Gombito.

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Appena superata la porta di S. Agostino, sulla sinistra, troverai il parco dell'omonimo monastero.

Le sue panchine sono ottime per una pausa digestiva, ma se ti sentissi invece già attivo ti consigliamo una visita alla cannoniera di S. Michele, mentre se gli spazi chiusi non facessero per te i chiostri dell'ex convento di San Francesco possono rappresentare una più che valida alternativa.

E se anche qui l'aria e il panorama non fossero ancora abbastanza puoi sempre salire in cima alla torre del Gombito.

8Le mura veneziane

Bergamo non sarebbe la stessa senza le sue imponenti Mura veneziane: oltre sei km di tracciato, luogo di romantiche passeggiate, teatro di meravigliosi tramonti, custodiscono da più di quattro secoli le bellezze della Città Alta.

L’inestimabile valore artistico e culturale delle Mura è testimoniato anche dal loro riconoscimento come patrimonio mondiale dell’umanità Unesco.

Vennero costruite a partire del 1561 dalla Repubblica di Venezia per arginare gli attacchi nemici, ma la Storia fu benevola, forse colpita da tale possente bellezza, e volle che non subissero mai assedi.

In tal modo si sono fortunatamente potute conservare pressoché intatte fino ai giorni nostri. Sono costituite da 14 baluardi, 2 piattaforme, 100 aperture per bocche da fuoco, 2 polveriere, 4 porte, a cui va aggiunto tutto l’intricato mondo sotterraneo di sortite, passaggi e cunicoli: non perdere l’occasione di camminare dentro le Mura e visitare le cannoniere di San Michele e San Giovanni!

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9Torre del Gombito

Il termine “Gombito” deriva dall’ubicazione stessa della torre, che sorge ad compitum, ovvero nel punto d’intersezione tra il cardo e il decumano massimo della città romana (rispettivamente vie S. Lorenzo/via Mario Lupo e via Gombito).

Fu edificata nel XII secolo e raggiunge, oggi, un’altezza di 52 metri rispetto ai 64 originari. La torre ha mantenuto l’aspetto originario, caratteristico delle costruzioni difensive medievali.

Nel XVI secolo a pianterreno furono avviate due botteghe sui due lati. L’edificio mantenne una vocazione  commerciale sino all’ultimo decennio del Novecento.

Donata al Comune di Bergamo nel 1877, la torre venne sottoposta ad una serie di interventi strutturali che ne rispettarono la perfetta tecnica muraria e i sapienti particolari costruttivi.

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10Cannoniera di S. Giovanni

La cannoniera di S. Giovanni è una preziosa testimonianza della vita e della tecnica militare a Bergamo all’epoca della dominazione veneziana.

Passeggiando lungo il tracciato delle Mura, la troverai facilmente, in prossimità dell’omonimo baluardo.

La Cannoniera è accessibile mediante una scalinata metallica che s’innalza in corrispondenza dell’antica piazza di manovra.
Si compone di due ampie sale voltate, la prima delle quali è collegata alla sortita al piano.
Nelle due aperture quadrangolari praticate all’interno delle pareti si inserivano le bocche da fuoco, che tuttavia non furono mai utilizzate poiché la fortezza non subì alcun assedio.

Nel 2007, per riportarla alla luce fu necessario rimuovere circa 1800 metri cubi di terreno. Dal 2009 questo spazio, perfettamente recuperato e dotato di supporti storico-informativi, è stato aperto al pubblico.

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Piazza Vecchia, piazza Duomo e San Vigilio (dalle 17.00 alle 19.30)

Ormai sei vicino al cuore di Bergamo: piazza Vecchia.

Puoi ammirare tutta la città dall'alto del Campanone, oppure goderti la maestosità della Cappella Colleoni. Per meglio capire come si vivesse però all'epoca della Serenissima Repubblica di Venezia, l'esperienza interattiva del Museo del Cinquecento è imperdibile.

Il Lotto accompagna anche questa portata con le sue tavole lignee all'interno di Santa Maria Maggiore, e se il gusto per le chiese ormai non ti lascia, il Duomo ti attende subito al suo fianco.

Per finire non ti resta che scegliere se cenare fra i romantici vicoli del borgo medievale oppure goderti la vista su pianura e Appennini mangiando un ultimo boccone a San Vigilio.

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Ormai sei vicino al cuore di Bergamo: piazza Vecchia.

Puoi ammirare tutta la città dall'alto del Campanone, oppure goderti la maestosità della Cappella Colleoni. Per meglio capire come si vivesse però all'epoca della Serenissima Repubblica di Venezia, l'esperienza interattiva del Museo del Cinquecento è imperdibile.

Il Lotto accompagna anche questa portata con le sue tavole lignee all'interno di Santa Maria Maggiore, e se il gusto per le chiese ormai non ti lascia, il Duomo ti attende subito al suo fianco.

Per finire non ti resta che scegliere se cenare fra i romantici vicoli del borgo medievale oppure goderti la vista su pianura e Appennini mangiando un ultimo boccone a San Vigilio.

11Piazza Vecchia

Dire Piazza Vecchia significa dire Città Alta: è stata per secoli il fulcro del potere politico di Bergamo e ancora oggi continua ad essere il luogo dove ci si incontra e si vive il tempo libero. Sulla Piazza si affacciano maestosi e imponenti edifici disposti secondo una geometria armonica e perfetta, tanto da far dire a Le Corbusier che “non si può più toccare neppure una pietra, sarebbe un delitto”. Spiccano il Palazzo della Ragione, che risale alla fine del 1100 e rappresenta la più antica sede comunale lombarda esistente, e la Torre Civica, detta “il Campanone”. Al centro di Piazza Vecchia puoi ammirare la Fontana Contarini, donata alla città nel 1780 dal Podestà Alvise Contarini. Sul lato opposto della Piazza  sorge il Palazzo Nuovo, sede del Comune fino al 1873 e oggi della Biblioteca Angelo Mai che conserva un patrimonio librario composto da incunaboli, cinquecentine, stampe, manoscritti e altri reperti di inestimabile valore, rendendola una delle biblioteche più importanti d’Italia.

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12Cappella Colleoni

È senza dubbio l’edificio più maestoso di Bergamo.

La sua facciata decorata da marmi rossi e bianchi è un capolavoro del Rinascimento italiano; i suoi interni un concentrato incredibile di opere d’arte: la statua equestre del condottiero bergamasco Bartolomeo Colleoni, i sarcofagi interamente intarsiati nel marmo, la delicata tomba della figlia Medea, i legni scolpiti dei banchi.

Servirebbero pagine e pagine solo per descriverli tutti, quello che possiamo suggerirti è di entrare nella cappella e farti avvolgere da questo fantastico concentrato di arte!

Una curiosità: si narra che toccare a mezzanotte il simbolo araldico posto sulla cancellata porti fortuna. Vero o no, può essere un’ottima scusa per una passeggiata nella suggestiva Città Alta notturna!

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13Palazzo del Podestà - Museo del '500

All’ombra del Campanone, il Palazzo del Podestà vi racconta una storia che ha origini lontane: al piano terra,  immergetevi nella Bergamo romana degli scavi archeologici, per poi salire al primo piano ed ammirare i meravigliosi affreschi del cavedio rinascimentale.

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14Torre Civica - Campanone

Nel cuore di Piazza Vecchia si erge la torre civica, chiamata il Campanone. Dai suoi 52,76 metri di altezza offre una vista panoramica mozzafiato sulla città antica.

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