Foto Ottica Skandia

Foto Ottica Skandia

Descrizione

Sono gli anni Cinquanta e tutto ha inizio molto lontano da qui. È in Svezia che Ornella e Nicola Viscardi si conoscono e, dopo soli sei mesi, nel 1955, si sposano. È qui che lavorano e vivono sereni con le loro rispettive famiglie, dopo aver lasciato l’Italia dove il lavoro “scarseggiava”.

Li abbiamo incontrati insieme al Distretto Urbano del Commercio per conoscere la loro storia e quella della loro attività.

 

Già durante gli anni in Svezia, Nicola ha le idee chiare: “Se vogliamo fare famiglia, dobbiamo tornare in Italia.”

Ornella non è troppo d’accordo ma decide di seguire il marito e con lui, nel 1957, apre il primo negozio di fotografia a Bergamo nel quartiere di Boccaleone.

La fotografia è una passione nata negli anni in Svezia, dove Nicola – perito elettronico – a lavori terminati segue il fotografo che scatta le immagini delle cabine elettriche.

“Mio marito era uno che partiva in pieno! Si è attaccato al fotografo e ha imparato, – dice Ornella sgranando gli occhi scuri – lui guardava e capiva. Sapeva fare tutto.”

 

I primi anni a Bergamo non sono facili. Ornella – che un po’ nostalgica della famiglia e della vita in Svezia inventa il nome Skandia “con la Kappa” per il negozio – lavora a tempo pieno con il marito e quando iniziano a fare i servizi fotografici ai matrimoni lei fa la “piccola” caricandosi sulle spalle tre macchine e tre flash. “Le foto però le faceva solo lui. Io ho provato ma poi lui mi correggeva e io mi innervosivo e gli dicevo ‘ascolta Nicola, fattele tu!’”

Nicola è caparbio e meticoloso: se scatta venticinque foto, venticinque ne stampa. Scatta senza mai commettere errori.

In quest'epoca, oltre ai matrimoni si fotografano i funerali e i defunti (nell’attuale negozio in Borgo Palazzo è custodito il suo straordinario archivio fotografico) e lui dedica ore al ritocco delle pellicole affinché nella loro ultima foto tutti gli uomini siano uguali, in giacca e cravatta.

Ornella nei suoi ottantacinque anni è energica e solare, si adombra solo quando ricorda i primi anni a Bergamo. “È stato faticoso. In Svezia avevamo tutto. Qui nulla.”

Per fortuna, Nicola cercava sempre di risolvere ogni problema. Diceva: “Vado a letto, ci dormo sopra e domani ho la soluzione.”

 

Quando si trasferiscono in Borgo Palazzo le cose cominciano ad andare meglio, arrivano i primi commessi e sostituiscono Ornella affinché possa dedicarsi maggiormente ai suoi due figli Giovanni e Roberto. Mentre il primo è calmo e generoso, il secondo è un terremoto che non sta mai fermo e a fine giornata le signore che lo tengono per qualche ora chiamano esauste: “Venitelo a prendere!”

I ragazzi crescono bene ed entrambi studiano ottica sotto l’amorevole minaccia del padre – “Se non studi, qui non lavi nemmeno i pavimenti.”

E quando Roberto tentenna sul proseguire, Nicola lo iscrive segretamente al test d’ammissione a Milano e durante la cena gli dà una comunicazione che, a dispetto della forma gentile, suona come un ordine: “Mi sono permesso di iscriverti a Contattologia.”

Nei test, Roberto si piazzerà tra i primi.

Ornella un po’ si commuove ricordando questo padre (Nicola Viscardi è mancato nel 2012) che stava ore a ragionare con i suoi figli e che diceva “Se ascoltano anche solo una parola di quello che ho detto, io mi chiamo un padre fortunato.”

E questi figli hanno saputo portare avanti con competenza e professionalità il suo lavoro, aggiungendo alla fotografia l’area ottica già dal 1970 e consolidando tutte le attività.

Da diversi anni lavora con loro anche il primo nipote di Ornella e Nicola, omonimo del nonno, e che a detta della nonna “è generoso come suo papà Giovanni, ha la serietà e il senso del dovere di mio marito, ma come lo zio Robi ha sempre qualcosa di nuovo da inventare e l’è semper in gir!”

 

Giulia, nipote di Ornella, che le è stata accanto tenendola per mano per tutta l’intervista, sorride e aggiunge con gentilezza: “La cosa bella della nonna è che è sempre allegra!”

“Mi avrà voluto bene il Signore” conclude la Signora Skandia.


Continua

Sono gli anni Cinquanta e tutto ha inizio molto lontano da qui. È in Svezia che Ornella e Nicola Viscardi si conoscono e, dopo soli sei mesi, nel 1955, si sposano. È qui che lavorano e vivono sereni con le loro rispettive famiglie, dopo aver lasciato l’Italia dove il lavoro “scarseggiava”.

Li abbiamo incontrati insieme al Distretto Urbano del Commercio per conoscere la loro storia e quella della loro attività.

 

Già durante gli anni in Svezia, Nicola ha le idee chiare: “Se vogliamo fare famiglia, dobbiamo tornare in Italia.”

Ornella non è troppo d’accordo ma decide di seguire il marito e con lui, nel 1957, apre il primo negozio di fotografia a Bergamo nel quartiere di Boccaleone.

La fotografia è una passione nata negli anni in Svezia, dove Nicola – perito elettronico – a lavori terminati segue il fotografo che scatta le immagini delle cabine elettriche.

“Mio marito era uno che partiva in pieno! Si è attaccato al fotografo e ha imparato, – dice Ornella sgranando gli occhi scuri – lui guardava e capiva. Sapeva fare tutto.”

 

I primi anni a Bergamo non sono facili. Ornella – che un po’ nostalgica della famiglia e della vita in Svezia inventa il nome Skandia “con la Kappa” per il negozio – lavora a tempo pieno con il marito e quando iniziano a fare i servizi fotografici ai matrimoni lei fa la “piccola” caricandosi sulle spalle tre macchine e tre flash. “Le foto però le faceva solo lui. Io ho provato ma poi lui mi correggeva e io mi innervosivo e gli dicevo ‘ascolta Nicola, fattele tu!’”

Nicola è caparbio e meticoloso: se scatta venticinque foto, venticinque ne stampa. Scatta senza mai commettere errori.

In quest'epoca, oltre ai matrimoni si fotografano i funerali e i defunti (nell’attuale negozio in Borgo Palazzo è custodito il suo straordinario archivio fotografico) e lui dedica ore al ritocco delle pellicole affinché nella loro ultima foto tutti gli uomini siano uguali, in giacca e cravatta.

Ornella nei suoi ottantacinque anni è energica e solare, si adombra solo quando ricorda i primi anni a Bergamo. “È stato faticoso. In Svezia avevamo tutto. Qui nulla.”

Per fortuna, Nicola cercava sempre di risolvere ogni problema. Diceva: “Vado a letto, ci dormo sopra e domani ho la soluzione.”

 

Quando si trasferiscono in Borgo Palazzo le cose cominciano ad andare meglio, arrivano i primi commessi e sostituiscono Ornella affinché possa dedicarsi maggiormente ai suoi due figli Giovanni e Roberto. Mentre il primo è calmo e generoso, il secondo è un terremoto che non sta mai fermo e a fine giornata le signore che lo tengono per qualche ora chiamano esauste: “Venitelo a prendere!”

I ragazzi crescono bene ed entrambi studiano ottica sotto l’amorevole minaccia del padre – “Se non studi, qui non lavi nemmeno i pavimenti.”

E quando Roberto tentenna sul proseguire, Nicola lo iscrive segretamente al test d’ammissione a Milano e durante la cena gli dà una comunicazione che, a dispetto della forma gentile, suona come un ordine: “Mi sono permesso di iscriverti a Contattologia.”

Nei test, Roberto si piazzerà tra i primi.

Ornella un po’ si commuove ricordando questo padre (Nicola Viscardi è mancato nel 2012) che stava ore a ragionare con i suoi figli e che diceva “Se ascoltano anche solo una parola di quello che ho detto, io mi chiamo un padre fortunato.”

E questi figli hanno saputo portare avanti con competenza e professionalità il suo lavoro, aggiungendo alla fotografia l’area ottica già dal 1970 e consolidando tutte le attività.

Da diversi anni lavora con loro anche il primo nipote di Ornella e Nicola, omonimo del nonno, e che a detta della nonna “è generoso come suo papà Giovanni, ha la serietà e il senso del dovere di mio marito, ma come lo zio Robi ha sempre qualcosa di nuovo da inventare e l’è semper in gir!”

 

Giulia, nipote di Ornella, che le è stata accanto tenendola per mano per tutta l’intervista, sorride e aggiunge con gentilezza: “La cosa bella della nonna è che è sempre allegra!”

“Mi avrà voluto bene il Signore” conclude la Signora Skandia.