Olio extravergine di oliva d.o.p. - laghi lombardi

Olio extravergine di oliva d.o.p. - laghi lombardi

Descrizione

Forse non sai che nella provincia di Bergamo da sempre si coltiva l’olivo. Le piante più antiche ritrovate risalgono addirittura ai tempi dei Romani, che sulle sponde del lago d’Iseo (in latino Sebino) trovarono un clima dolce, ideale per questo tipo di coltura.

In particolare a Predore, nel sito archeologico della villa appartenuta al nobile Marco Nonio Arrio Musciano, console di Roma nel 210 d.C, nei forni usati per riscaldare gli ambienti e le terme sono state rinvenute ceneri di essenza d’ulivo. Come mai? La pianta una funzione religiosa e medica ed era conosciuto anche dai pastori transumanti che lo chiamavano mostus e, nella loro lingua, Gaì.

Puoi riconoscere questo olio D.O.P. dal colore intenso verde-giallo, dall’odore e sapore fruttato con leggera sensazione di amaro e piccante: si distingue per fragranza e persistenza dei suoi caratteristici aromi.


Diverse sono le qualità di olive che concorrono a creare la D.O.P. Laghi Lombardi «Sebino»: una miscela controllata di drupe leccino, frantoio, pendolino e di piccole quantità di casaliva, grignano e ascolana.

Il disciplinare è molto restrittivo per salvaguardare la qualità. La raccolta delle olive deve essere effettuata entro il 15 gennaio di ogni anno e che la produzione massima di olive non può superare Kg. 5000 per ettaro, mentre la resa massima delle olive in olio deve restare entro il 19% e l’oleificazione deve essere fatta entro tre giorni dalla raccolta.

Zona di produzione

Rogno, Costa Volpino, Lovere, Castro, Solto Collina, Riva di Solto, Parzanica, Tavernola Bergamasca, Predore, Sarnico, Viadanica, Adrara San Martino Foresto Sparso, Villongo, Zandobbio, Gandosso, Credaro, Castelli Calepio, Grumello del Monte, Chiuduno, Carobbio degli Angeli, Cenate Sopra, Scanzorosciate, Bergamo.

Produttori

Nella bergamasca la Cooperativa olivicoltori bergamaschi gestisce il frantoio di Scanzorosciate in via Collina Alta, 58.

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Forse non sai che nella provincia di Bergamo da sempre si coltiva l’olivo. Le piante più antiche ritrovate risalgono addirittura ai tempi dei Romani, che sulle sponde del lago d’Iseo (in latino Sebino) trovarono un clima dolce, ideale per questo tipo di coltura.

In particolare a Predore, nel sito archeologico della villa appartenuta al nobile Marco Nonio Arrio Musciano, console di Roma nel 210 d.C, nei forni usati per riscaldare gli ambienti e le terme sono state rinvenute ceneri di essenza d’ulivo. Come mai? La pianta una funzione religiosa e medica ed era conosciuto anche dai pastori transumanti che lo chiamavano mostus e, nella loro lingua, Gaì.

Puoi riconoscere questo olio D.O.P. dal colore intenso verde-giallo, dall’odore e sapore fruttato con leggera sensazione di amaro e piccante: si distingue per fragranza e persistenza dei suoi caratteristici aromi.


Diverse sono le qualità di olive che concorrono a creare la D.O.P. Laghi Lombardi «Sebino»: una miscela controllata di drupe leccino, frantoio, pendolino e di piccole quantità di casaliva, grignano e ascolana.

Il disciplinare è molto restrittivo per salvaguardare la qualità. La raccolta delle olive deve essere effettuata entro il 15 gennaio di ogni anno e che la produzione massima di olive non può superare Kg. 5000 per ettaro, mentre la resa massima delle olive in olio deve restare entro il 19% e l’oleificazione deve essere fatta entro tre giorni dalla raccolta.

Zona di produzione

Rogno, Costa Volpino, Lovere, Castro, Solto Collina, Riva di Solto, Parzanica, Tavernola Bergamasca, Predore, Sarnico, Viadanica, Adrara San Martino Foresto Sparso, Villongo, Zandobbio, Gandosso, Credaro, Castelli Calepio, Grumello del Monte, Chiuduno, Carobbio degli Angeli, Cenate Sopra, Scanzorosciate, Bergamo.

Produttori

Nella bergamasca la Cooperativa olivicoltori bergamaschi gestisce il frantoio di Scanzorosciate in via Collina Alta, 58.

Dove puoi trovare questo prodotto

Curiosiità

L’olio extravergine d’oliva è l’ingrediente principale della dieta mediterranea iscritta nella lista del patrimonio culturale immateriale stilata dall’UNESCO.
Oltre alla D.O.P., nella bergamasca si produce anche olio extravergine di una cultivar autoctona: la sbresa o sbressa, variazione della varietà frantoio.